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divini era in casa dello Sga rallino, e dai discorsi di questi si immaginò che la gita del Dodoli in Alessandria avesse per oggetto di ricevere il premio dell'opera prestata insieme ad altri per la fuga di quel galeotto.
Achille Papadopulo dice — « Corrado Dodoli venne « iil Alessandria d1 Egitto dopo 1' evasione del galeotto « Pietro Ceneri, ma a che fare io non sò ».
Laonde, quante volte questa Società riuniva nel suo seno tutti o quasi tutti fra coloro che si erano compromessi col Governo Austriaco, e che direttamente erano rimasti colpiti dalle sue punizioni, o che colpiti ne erano stati i loro affiliati, parenti,, od amici, è chiaro che negli imputati esistevano in proprio ed in comune con altri la causa a delinquere, e l'interesse a vendicarsi sì del Generale De Crennewille, che del Console Inghirami che lo aveva ospitato.
Del Generale, come quello per ordine del quale erano stati assoggettati a più o meno gravi punizioni.
Del Console per una triplice ragione, e cioè: — per sopprimere quel testimone di vista, che già sapevasi gli sarebbe stato sempre compagno fino al momento della sua partenza; — ed anche in odio alla sua qualità di rappresentante gli interessi Consolari Austriaci in Livorno; — ed in odio alla sua intima amicizia col Generale De Crennewille.
Tanto vero, che per quanto il Console Inghirami fosse generalmente stimato ed amato in Livorno dalla classe onesta e dabbene, pure temendo a ragione la venvetta di questa Società egli dovette abbandonare la sua residenza dopo la rivoluzione del 1859, e non ritornarvi che nel 1868 incaricando nel frattempo della reggenza del suo ufizio il Console Olandese.
Dopo di ciò a poco montano le impugnative degli imputati sul rapporto dell'esistenza della Società in parola.
A buon conto lo Sgarallino confessa di appartenere alla Società della nuova rivoluzione, diretta secondo lui a fine umanitario.
Il Dodoli concorda di essere ascritto a Società Massoniche.
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