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§ iv.
Bèlla Scienza.
Tutti gli imputati si fanno ignari dell'arrivo del Generale De Crennewille, sì in Firenze come in Livorno.
Il Fraschi, il Pagliai ed il Ciucci, sostengono aver saputo che il Generale era in Livorno nel giorno posteriore all'attentato alla vita di lui.
¦Soltanto lo Sgarallino ed il Dodoli dichiarano di averne avuta notizia nella sera stessa dopo 1' accaduto fuori del Caffè della Minerva dal Dott. Augusto Marlin, che dissegli essere stato invitato dal Procuratore del Re a visitare il Generale rimasto ferito.
Lasciando a parte il Dott. Marlin con tutte le sue più o meno verosimili dichiarazioni, giova piuttosto dimostrare, •come su tal rapporto, gli imputati mentiscono apertamente.
E accertato per le deposizioni d'Angiolo Galli e di Emilio Mozziconi, ma in specie per la confessione stragiudiciale del coiraputato Giovanni Fantozzi riferita dal testimone Achille Papadopulo che nel giorno stesso che il Generale De Crennewille giunse in Firenze, tosto ne fu dato avviso alla Società Sgarallino in Livorno con lettera diretta alla Trattoria della Fortuna.
Ed è stato già detto che nella mattina del 23 Maggio il Generale ed il Console Inghirami fecero una corsa a Pisa conducendosi quindi alla Stazione della Ferrovia dalla parte di Via Borra.
Ebbene: — sulla Piazzetta che fa capo a questa via, tre individui, uno dei quali guardava attentamente il Generale, trovavansi al loro passaggio per cui venne fatto al Console Inghirami di domandare al Generale se conosceva quello che lo fissava con attenzione. Alla risposta negativa di lui, il Console avrebbe soggiunto: « È un tale Sgarallino già maggiore di Garibaldi » al che il Generale replicò : che il cognome non gli era nuovo, e che dall'attenzione con cui
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