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doli; che essa vi acconsentì, e dal Dodoli fù collocata in una casa di Marianna Bernardini, che ne ha deposto e convenuto, sita in Via delle Galere, ove già trovavasi la mantenuta dal Fraschi.
Scoperta dalla polizia questa clandestina prostituzione, la Berretti passò in un Gasino di tolleranza.
Ora è a sapersi che nel Gennajo p.° passato la Berretti trovavasi, per ragion di cura, nel Sifilicomio di Pisa insieme alla Bicchierini.
Avvenne in un tal giorno che queste due donne nel parlare dell' autore dell1 omicidio Inghirami e dell' attentato alla vita del Generale Crennewille, venissero fra loro a contesa sulla colpabilità od innocenza dei loro respettivi ganzi Dodoli e Fraschi, e che la Bicchierini sostenesse che il Fraschi era innocente, mentre il colpevole era il Dodoli, e che viceversa la Berretti incolpasse il Fraschi, e discolpasse il Dodoli.
La Bicchierini non impugna la questione in genere e la Berretti anzi l'ammette, ma ambedue negano le pronunziate incolpazioni.
Per altro a smentirle completamente concorre il deposto della Candida Zecchini, di Luisa Gioia, e di Marianna Bettarini, presenti alla questione, e testimoni non aventi alcun motivo per favorire 1' una o 1' altra parte ; ed esse sostengono che le cose procedettero di quella guisa fra la Bicchierini e la Berretti; — che dopo la questione fecero la pace, e che anzi inveirono entrambe verso la Zecchini la quale avevali fatta qualche osservazione sui respettivi loro ganzi fino al punto che la Bicchierini dissele : « che quando fosse ritornata a Livorno gli avrebbe fatto rompere le costole da Sgarallino ».
Ed infatti tornata a Livorno ai •primi di Aprile se non potè mantenerle la promessa di farla percuotere da Sgarallino, perchè trovavasi sempre detenuto, andò a trovare da sè la Zecchini, minacciandola di volerla a qualunque costo picchiare, e tacciandola di spia del governo, sol perchè depose secondo verità sul conto della questione con la Berretti nel Sifilicomio di Pisa. Dunque anche questi fatti confermano