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Processo per l'omicidio premeditato sulla persona del console generale Inghirami


Tipografia dei FF. Nistri, 1870, pagine 74

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - 32 —
   Pisa non potè effettuarsi quél colpo; che allora fu deliberato di eseguirlo in Livorno quando il Generale fosse allo Scalo per imbarcarsi prendendo su ciò tutte le disposizioni possibili ; ché al fatto concorsero esso Fantozzi, lo Sgarallino Iacopo, il Dodoli, il Ciucci, e gli altri socii della Fortuna; che egli Fantozzi fu il primo a dirigere un colpo di pugnale verso il collo del Generale, temendo che al petto avesse la maglia; che subito dopo questo colpo si ritirò lasciando i suoi compagni nella mischia dalla quale sortì ucciso il Console Inghirami ; che prese la via dietro la Caserma delle gnardie di pubblica sicurezza marittima, e pel cancello di ferro che mette in via del Giardino si recò addirittura alla Trattoria della Fortuna, luogo del convegno.
   In appoggio della verità della confessione fatta dal Fantozzi al Papadopulo, stà pure la voce pubblica, dappoiché appena giunto il medesimo in Livorno da Marsilia, si designò per colui che aveva attentato alla vita del Generale De Crennewille nella sera del 24 maggio, e si giunse per fino a dire che esso avesse ad altri ancora confessato il reato in Marsiglia in una pubblica osteria, siccome intorno a ciò hanno deposto l'Assunta Strini, i'-Anna-Fanelli, Giuseppe Lubrani, e Girolamo Scotto.
   Tuttavia nel suo interrogatorio il Fantozzi impugna di aver preso parte nei reati in parola; sostiene di non conoscere che di vista lo Sgarallino e il Dodoli, e nega altresì di aver frequentato la Trattoria della Fortuna; ma queste sue deduzioni non possono avere alcun valore, perchè contradette dalle sue precedenti confessioni, dal detto di più testimoni, e da molte circostanze di fatto da lui stesso ammesse come vere.
   Ed in fatti il Brigadiere Pietro Lazzeri afferma che il Fantozzi apparteneva alla Società Sgarallino, e di averlo veduto più volte associato al medesimo ed al Dodoli, ed aggiunge aver pur esso sentito dire da più persone che avesse presa parte alla strage del 24 maggio; che poco dopo fosse fuggito a Marsiglia, e che la Società lo soccorresse.
   Ed Ernesto Scapiizzi dice di aver veduto il Fantozzi frequentare la Trattoria della Fortuna.
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