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   Altronde il Fantozzi concorda di conoscere il Pagliai; ed è perciò inverosimile che conoscendolo, non accedesse mai alla sua Taberna, che stava rimpetto alla di lui abitazione, secondo egli sostiene.
   Concorda di esser partito per Marsiglia ai primi di giugno del 1869, e così pochi giorni dopo la strage.
   Concorda di esser partito senza il passaporto, e senza l'autorizzazione del Ministro della Marina, da cui sempre dipendeva come carpentiere in congedo illimitato. - Ed i documenti esistenti negli atti fanno fede degli obblighi da esso violati.
   E finalmente concorda di aver parlato due o tre volte in Marsiglia con Achille Papadopulò, ed al seguito di una domanda fattagli peli'affare De Crennewille di avergli risposto — Si vi ero anch'io. —
   Se si combina pertanto il detto dei testimoni Lazzeri e Scapuzzi con l'epoca della sua scomparsa da Livorno senza passaporto e senza autorizzazione governativa si ha quanto basti per ritenerlo gravemente sospetto dei reati ascrittigli.
   E finalmente se si pongono a confronto le dichiarazioni esplicite del testimone Papadopulo col fatto dal Fantozzi concordato di averci più volte parlato in Marsiglia, ed in specie dell'affare De Crennewille, i gravi sospetti assumono quel grado di prova da non poter dubitare altrimenti della di lui reità.
   Imperocché ammesso il fatto del colloquio con un testimone che mancava da molto tempo da Livorno per essersi condotto. in lontani paesi, e per cui non potevano essere a di lui cognizione i gravi misfatti avvenuti nella sera del 24 Maggio, e tanto meno i loro particolari, non può spiegarsi il dettagliato suo deposto che con la verità della confessione fattagli dal Fantozzi.
   Ed è notabile finalmente che il Fantozzi, sebbene richiamato a discaricarsi dall'addebito, e a dar conto di se nella sera del 24 Maggio, non solo non ha saputo addurre alcuna giustificazione limitandosi ad una sterile negativa, ma ha affermato in prima di aver sentito parlare dell'avvenuto
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