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Processo per l'omicidio premeditato sulla persona del console generale Inghirami


Tipografia dei FF. Nistri, 1870, pagine 74

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   reato nella sera stessa da un carbonaio suo vicino, e poco dopo, ritrattandosi, ha dichiarato che di quello ne parlò in vece il giorno appresso col carbonaio anzidetto.
   Testimoni di quarta Categoria.
   Appartengono a questa classe i testimoni deponenti delle dichiarazioni emesse da persone presenti all'eccidio; — e tali sono
   1. Carlo Gamalossi
   2. Antonio Biagini
   3. Niccolò Coramboni e
   4. Giuseppe De Martino.
   I primi tre riflettenti le rivelazioni del giovane barchet-taiolo Leopoldo Pio Morelli, ed il quarto quelle di Ernesto Camaiti.
   Negli ultimi del mese di Gennaio dell'anno che corre il Gamalossi trovandosi una sera nel Caffè della vecchia Colonnella in Livorno a prendere un punch col Morelli di lui amico, questi gli confidò di essere stato presente all'omicidio Inghiraini e all'attentato alla vita del Generale De Crenne-wille.
   Dissegli che mentre trovavasi nella sera del 24 Maggio allo Scalo dei quattro Mori con la sua barca per attendere qualche forestiero che avesse bisogno di andare a bordo di un bastimento in partenza, gli venne fatto di osservare che lo Sgarallino Jacopo, il Dodoli ed il Pagliai, passeggiavano lungo lo Scalo Regio; — che voltato l'occhio non li vide più, e credette che se ne fossero andati; — che però al momento che comparvero allo Scalo, il Generale De Crennewille ed il Console Inghirami, osservò che cinque o sei individui, fra i quali ebbe luogo di distinguere soltanto lo Sgarallino, il Dodoli ed il Pagliai, li si fecero addosso; — che il Dodoli assalì il Console, e li altri il Generale ; ma che nel vedere quella baruffe, egli si allontanò con la sua barca per non essere chiamato in giustizia come testimone.
   Eguali confidenze faceva il Morelli negli ultimi giorni
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