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Processo per l'omicidio premeditato sulla persona del console generale Inghirami


Tipografia dei FF. Nistri, 1870, pagine 74

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   - « -
   I
   §. IX.
   Di alcnne circostanze immediatamente successive al fatto.
   Sebbene il già detto aia bastevole a convincere anche il più incredulo della reità degli imputati, tuttavia a confortare sempre più siffatta convinzione, giova ricordare certe circostanze immediatamente successive al fatto ohe hanno in causa una importanza capitale, e che ci vengono / riferite dal testimone Giuseppe Bondi il quale ha dato conto di se, e delle sue affermazioni nel modo il più tranquillizzante.
   Fu detto altrove che il testimone Leopoldo Pio Morelli avendo incontrato il Bondi alla Colonnella poco avanti il. fatto, avevagli domandato — Dove vai Cochino ? e che egli aveva risposto « Vado a comprare U pane —.
   Che il Bondi effettivamente fosse andato a comprare il pane per il drappello delle Guardie Marittime, presso le quali allora serviva come cuoco, è giustificato negli atti.
   Or bene: — il Bondi immediatamente dopo l'accaduto, trovandosi nei pressi del quartiere di dette guardie e precisamente nell'imboccatura che conduce in Via Vittorio Emanuele, e quando già i lampioni del gas erano accesi, vide provenire dalla Colonnella in direzione del punto ove l'eccidio si verificò, il Dodoli, il Fraschi, ed il Pagliai, l'uno dietro l'altro, ed alla distanza di cinque o sei passi fra loro, essendo avanti il Dodoli, che andava di passo più affrettato degli altri. Il Pagliai girò a sinistra per via Greca, e gli altri due entrarono in via delle Commedie, e di là in via S. Sebastiano per dove il testimone aveva preso. Essendosi essi soffermati venne fatto al Bondi di seguire questi due e di osservare cosa facessero ed ove andassero nel dubbio che il Dodoli, dedito com'era alle donne, avesse fatto qualehe brutto scherzo ad una prostituta.
   Ed ecco in proposito cosa narra questo testimone;
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