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Processo per l'omicidio premeditato sulla persona del console generale Inghirami


Tipografia dei FF. Nistri, 1870, pagine 74

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Contegno degli imputati nella sera stessa del fatto.
   Circa le ore 10 della sera del 24 Maggio lo Sgarallino, il Dodoli, il Fraschi ed altri loro compagni compariscono al Club di Via Vittorio Emanuele.
   Il cameriere Emilio Mozziconi, quello stesso che poco avanti aveva servito in tal qualità il Pagliai, e che dal Ciucci era stato istigato ad entrare nella Società di cui si è parlato di sopra, e che perciò doveva appieno conoscere i loro componenti, dice che a differenza di tutte le altre volte, in quella sera i nominati Sgarallino, Dodoli, Fraschi e compagni, erano taciturni e parlavano a bassa voce, ed in segreto fra loro. Qual fosse la ragione di questo diverso contegno il testimone non dice, ma sarà facile spiegarlo, avuto riguardo ai gravi fatti poco avanti da loro perpetrati.
   Della credibilità delle prore a carico, e della inattendibilità di quelle a discarico.
   Per quanto sull'importanza in causa delle deposizioni dei testimoni a carico, sia stato altrove detto quel tanto che sembrava necessario per porre in sodo la prova degli argomenti di reità degli imputati, pure giova a questo punto lo aggiungere altre considerazioni sul conto di coloro il cui deposto è meritevole di una speciale valutazione. E ciò allo scopo di dimostrare la loro preferenza di credibilità in confronto dei testimonj a discarico, e per semprepiù confermare la verità delle cose riflettenti le generalità in principio annunziate.
   Mentre lo Sgarallino, ed il Dodoli vogliono essere poco avanti il fatto al Caffè della Minerva, e Fortunato Antonacei nella bottega di Angiolo Arriva, o del tabaccaio Enrico
   §. XI