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Processo per l'omicidio premeditato sulla persona del console generale Inghirami


Tipografia dei FF. Nistri, 1870, pagine 74

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   7.° Fantozzi Giovanni di Giovanni e di Maddalena Campi di anni 28, nato a Livorno, domiciliato a Marsilia, ammogliato con figli, lavorante in una fabbrica di raffineria di zuccheri in quest' ultima città, sopracchiamato Cimballino.
   Dichiara che dagli atti e documenti della istruzione re-ftultano i fatti seguenti:
   Il Generale Conte Francesco Folliot De-Crennewille, che durante l'ultima occupazione Austriaca del già Granducato di Toscana aveva tenuto il comando della Città e Porto di -Livorno, giungeva in Firenze, proveniente da Roma, nel 19 Maggio 1869. — Appena arrivato, scriveva al suo intimo amico Comm. Niccolò Inghirami Console Generale d'Austria in Livorno essere sua intenzione prima di partire per Genova, dove era diretto, di rivedere quella città della quale una volta aveva avuto il civile e militare governo. — L'Inghirami, ricevuta la lettera, si portava immediatamente in Firenze a confermarlo in tale proponimento ed offrirgli a un tempo ospitalità nella propria casa; accettava il Generale, e nel giorno 22 Maggio si trasferiva in Livorno, andando di fatto ad abitare nel Palazzo del Consolato Austriaco. ' — Nel % successivo dì 23, il Conte Da-Crennewille e l'Iughirami profittando di uno dei primi convogli, facevano in ferrovia una corsa alla prossima città di Pisa, ritornando nella stessa sera in Livorno. — Nella mattina seguente del 24 il Generale si decideva a partire per Genova scegliendo la via di mare, e in quella stessa mattina veniva fidato il posto njl piroscafo La Sardegna che era in partenza la sera, ed impegnato il barcajolo Francesco Schiaffiui di condurre con la sua barca tra le 7 e le 8 pomerid. il Generale ed il Console a bordo di quel vapore.
   All' ora indicata per la partenza muovevano infatti dal Palazzo del Consolato in direzione dello Scalo, così detto, dei quattro Mori il De-Crennewille e l'Inghirami, prendendo la via Vittorio Emanuele, seguiti dal portiere, Roberto Nucci, che poi, per gli ordini ricevuti dall' ultimo di essi, li precedè e li aspettò a Porta Colonnella.
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