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Erano circa alle 8 pomeridiane, sull'imbrunire, e mentre andavano accendendosi i lampioni del gas, che i nominati Signori giungevano allo Scalo; quando a brevissima distanza dalla barca sulla quale dovevano scendere e in presenza di varie persone e di altri forestieri in attitudine di partenza vennero improvvisamente assaliti e pugnalati da individui che li attendevano in aguato, e che, dati i colpi, tosto si posero in fuga.
Il Generale, cui era stato mirato direttamente al collo, riceveva invece due ripetuti colpi di arme tagliente e perforante sulla mascella inferiore destra, e sul dorso del naso, riportando estese lesioni di natura grave, perchè producènti permanente deturpazione; ed appena investito dai medesimi cadeva al suolo privo affatto di sensi, e nella impossibilità di conoscere ed avvertire 1* avvenuto.
Il Console Inghirami, quasi contemporaneamente cadeva alla sua volta trafitto da sette colpi di arme congenere, per uno dei quali, producetegli una profonda lesione in direzione verticale nella parte anteriore sinistra del torace, rimaneva sull' istante cadavere.
Si iniziò prontamente uua istruttoria la quale, dopo fasi moltiplicò e in mazzo a numerose difficoltà ed influenze contrarie, venne poi portata al suo termine.
Li atti del Processo giustificano ampiamente la sua lunga durata.
Giova anzi, prima di esporre le sue risultanze in rapporto agli autori dil reato, dare un breve e rapido cenno dei prin-pali fatti ch3 si svolsero durante la medesima.
— Le prima indagini, le prime operazioni giudiziarie dirette a scuoprire i colpa voli investirono un accolta di uomini arditi, turbolenti, facinorosi, abitanti la maggior parte nel pjricoloso quartiere della Veuezia in Livorno, formanti uua associazione compromettente l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, che teneva come luogo di abituale convegno la osteria così detta la Fortuna posta in Via del Giardino.
L'indirizzo della istruzione aveva fin da principio giustamente segnalato il suo obiettivo.