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ion ingegnosa eloquenza gli usi, e le leggi de'primiti* vi j de' mezzani., degli ultimi Botoli della Terra. La Maestà del nostro generoso Monarca ci ha erette le So-tietà Padrioticbe; ed in darci segni precisi della ma tenevoglienza Reale, ha richiamate in noi le idee della Grandezza Sociale, che leggevamo ne' Scrittori per ozio, non col proposito, che avessero, in questi luoghi a realizzarsi. Dopo aver io rese le grazie alla beneficenza del Trono, e col rispetto iovuta a tali venerati Maestri, ardisco in istile ditkésso proporre la prattica di ciocché avrebbe a fatti-fer la prosperità della Provincia di Terame, la più picchia j e la più povera del Regno. A\on è già che io pensi, quanto quivi mirassi esser nuo. vi, ne da altri dettagliato. Sarebbe ciò un ridicolo orgoglio, ed una insultante impertinenza -, Intendo solo a vantjg^'ttrjpòpólàzìonijtra cui vivo^ristritt* gere in pochi fogli> quanto in molti volumi ttà detto ¦ (d adattarne lapr attica il meglio, che per me si potrà,
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