Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo

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      saggi popolari.
      atmosfera, tutta* impregnata di una massa enorme (li vapore acqueo e di cloruri metallici, di solfo, di solfuri, di silice, di allumina, di calce e di altre sostanze che, pel grande calore che ancora durava, eran ridotte a stato di vapore. Nè tutta già la massa più densa era liquida, ma solo le parti più vicine alla superficie; nell'interno, su cui il raffreddamento era meno sensibile, essa conservava lo stato aeriforme.
      Però le ghiacciate regioni che la mobile sfera circondata del suo gasoso involucro attraversava, la andavano del continuo spogliando del suo nativo calore; e per questo progressivo raffreddamento, la superficie di essa prese una consistenza pastosa man mano più e più densa ; fino a tanto che cominciarono a formarsi, qua e là, lame di più concreta sostanza, le quali ondeggiarono dapprima separate sulla semiliquida materia, e finirono poi per conglutinarsi e connettersi insieme, costituendo una superficie continua , precisamente come accade oggidì dei ghiacci polari che, accostati dai mobili flutti, si saldano insieme e formano la vasta banchisa.
      Venne quindi un' epoca in cui lo sferoide terrestre si coperse di una solida crosta, il cui odierno spessore è calcolato dai geologi di questa scuola di circa 48 chilometri. Or siccome il raggio medio terrestre è di 6336 chilometri, agevole è il concluderne che le parti attualmente consolidate del pianeta non rappresentano che una tenuissima frazione della totale sua massa. Se raffiguriamo la terra con una palla della grossezza di un arancio, la sottile scorza di questo frutto rappresenterà assai esattamente lo spessore della solida crosta che copre il nostro globo.
      Ma la definitiva formazione di questa crosta non potè compiersi, senza subire molte successive vicende di alternate fratture e ricongiunzioni delle sue parti. Era im-
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