Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
la terra prima p iella origine della specie umana. .5
possibile che un cosi esile involucro resistesse intatto alle onde furiose di quell'interno mare di fuoco, che ad ora ad ora si alzavano e si abbassavano sotto la doppia azione e dell'elasticità dei gaz infiammati e della attrazione del sole e della luna, attrazione che operava allora su quell'oceano di fuoco, mal difeso dalla sottile parete esteriore, come opera nell'epoca attuale sull'aperto oceano d'acqua. Indi spaventevoli conflagrazioni, rotture immense, profonde crepature, che davan passaggio ai flutti ardenti, i quali venivano ad espandersi al di fuori ed a sovra-porre nuove materie, successivamente consolidate, agli antichi strati della crosta terrestre. Da queste convulsioni ebbero origine le prime catene di montagne, formate appunto dai torrenti di fluido granito emersi dall' interna fornace.
Il globo continuava frattanto a raffreddarsi e venne un istante in cui la temperatura sua e quella dell'atmosfera più non bastò a mantenere nello stato di vapore le enormi masse di acqua in quell'atmosfera contenute. Condensandosi e passando allo stato liquido, quei vapori si precipitarono in pioggia d'acqua bollente sul suolo. Ma le prime acque che diluviarono sulla ancora infuocata e rovente superficie della terra, non tardarono ad essere di nuovo convertite in vapori, che tornarono ad innalzarsi nell'aria, per ricadere in seguito ad un successivo grado di raffreddamento, in mezzo allo scrosciare della folgore prodotta dalle masse di elettricità raccolte nell'atmosfera.
Quanto durasse quella suprema lotta degli elementi, come si svolgesse nelle varie sue fasi quella titanica battaglia dell'acqua e del fuoco, non è dato alla umana immaginazione il figurare. Ma venne il momento in cui, col raffreddarsi continuo del creato, l'acqua trionfò, e piovendo a diluvi, coperse intera la superficie della terra.
I torrenti che scorrevano lungo le pendici delle mon-
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