Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
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saggi popolari.
di montagne, e specialmente da quella delle Alpi e dalla più moderna fra tutte, della Cordigliera delle Ande. 1 diluvi da queste cagioni prodotti copersero il suolo con le furenti loro onde, miste ai rottami dei devastati terreni. Succedette quindi un periodo che, dal freddo intenso, fu chiamato Glaciale, durante il quale non solo le creste e le pendici degli alti monti, ma le valli eziandio e le pianure di gran parte della terra furono coperte da immensi ghiacciai, il cui movimento trasportò i blocchi erratici o trovanti a grandi distanze dai luoghi d'origine, lasciando sulle rocce, ove quelle masse scorrevano, profondi solchi e talora levigandole ed arrotondandole in modo afTalto caratteristico e peculiare.
Le successive alluvioni e gli ultimi depositi che a queste crisi conseguitarono, formarono i terreni attuali, sui quali era intanto comparso (testimone forse dei fenomeni dell'epoca glaciale) il più perfetto degli esseri viventi, l'ultimo venuto della creazione, l'Uomo.
Tale è, in riassunto, la famosa teoria delle Rivoluzioni del globo, la teoria alla quale Laplace, Cuvier, Elia di Beaumont hanno raccomandato i loro nomi immortali. Prescindendo ora dalle sue parti secondarie ed accessorie, possiamo raccogliere in alcune semplici proposizioni i principii fondamentali sui quali questa teoria riposa:
1.° Si suppone in essa che nella storia della terra siano stati lunghi periodi dì riposo, duranti i quali il deposito di materie sedimentose si andò effettuando con regolare continuità, periodi però alternati con brevi stadi di pa-rossisma e di violenza, nei quali quella continuità rimase interrotta.
2.° Ad ognuno di questi cicli di violenza, ad ogni Rivoluzione, un gran numero di catene di montagne si formarono subitamente per repentina emersione.
3.° Ogni rivoluzione è contrassegnata dalla formazioneL>
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