Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
la terra prima p iella origine della specie umana. .13
di nuove e distinte specie di roccie e di terreni, e dall'apparizione di nuove e per lo innanzi affatto sconosciute specie e forme nella vita si vegetale come animale.
4.° L'origine comune di tutte queste rivoluzioni non dipende già da parziali azioni vulcaniche, da lenti sollevamenti o abbassamenti del suolo, da peculiari movimenti dei mari, o dall'azione modificatrice dei fiumi, ma bensì dall'esistenza di un fuoco centrale, residuo della primitiva generale incandescenza del globo, e dal continuo, costante raffreddamento della crosta del pianeta.
Or bene, a questa teoria, così seducente e cosi immaginosa, una celebre scuola di moderni geologi ne contrappone un'altra informata a ben diversi principii, la teoria delle cosìdette Cause attuali, — e noi esporremo ora i fatti e le dottrine su cui essa si appoggia.
III.
In un'epoca in cui la scienza geologica giaceva ancora nell'infanzia ed in cui gli avanzi fossili e la stratificazione dei terreni e tutte le accidentalità della superficie terrestre spiegavansi unicamente col diluvio della narrazione mosaica, un naturalista e filosofo italiano, Lazzaro Moro, fecesi banditore della tesi, secondo la quale i grandi fenomeni avvenuti nelle remote età del nostro pianeta devono considerarsi non già come il portato di straordinari e miracolosi eventi, ma bensì come gli effetti di quelle medesime cagioni che operano attualmente ancora sulla faccia del globo. La sua opera intitolata * Sui Crostacei ed altri corpi marini che ?i trovano sui monti », pubblicata nell'anno 1740, contiene una elegante benché sommaria esposizione di questa teoria. Una nuova isola di origine vulcanica era apparsa nel 1707 in mezzo alle
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Cause Lazzaro Moro Sui Crostacei
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