Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
la terra prima p iella origine della specie umana. .21
tinuamente accumulati. Il genio divinatorio del gran poeta Byron aveva detto: « La terra che noi calpestiamo, fu nn giorno vivente! >
La natura non ha bisogno che di piccole cause, ma continuamente, infinitamente moltiplicate nello spazio enei tempo, per produrre grandi, immensi effetti. I coralli, i polipai, le madrepore del grande Oceano le bastano per formare il suolo calcare di innumerevoli isole, che a poco a poco emergono dal fondo del mare, ed alle quali i venti e gli uccelli si incaricano di trasportare i primi semi delle future selve, che diventeranno poscia la sede e l'alimento di popolose umane società.
Più energiche ancora sono le forze che la natura pone in opera nelle 175 bocche di vulcani ignivomi che tiene attualmente in attività sulla superficie della terra, modificando continuamente di questa le condizioni e l'aspetto. La formazione del Monte Nuovo nel 1538 , l'apparizione dell'isola Ferdinandea, l'apertura degli Hornitos di Jorullo in America, i fenomeni dei quali cominciò nello scorso anno ad esser teatro l'isola di Santorino , basterebbero a provare quanto possente sia l'azione di queste forze. Nella eruzione del 1845 l'Ecla in Islanda lanciò le sue ceneri fino alle isole Orcadi, e le navi che veleggiavano in quei paraggi ne furono coperte con uno strato di più centimetri , mentre tutt'intorno nel mare piovevano a miriadi le pietre pomici. Il Cotopaxi in America nel 1742 determinò con le sue fiamme e lave la fusione di una enorme massa di nevi, producendo una devastatrice innondazione nelle sottoposte vallate.
Basterà, io credo, questa benché incompleta enumerazione dei fenomeni sui quali si fonda la scuola di Lyell, per respingere l'ipotesi delle subite e repentine rivoluzioni e degli alterni riposi, ed a spiegare invece la costituzione e la storia del nostro pianeta con la teoria delle
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