Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
le onde dell'oceano.
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vento continua frattanto a mettere nuove particelle in movimento;molto tempo innanzi che le primiere oscillazioni abbiano perduto il loro impulso, sono già sorte altre oscillazioni senza numero, e cosi la somma dei propellenti sforzi va costantemente crescendo, e gradatamente sollevando montagne d'acqua, la cui altitudine non ha altro limite fuorché quello determinato dall'attrazione terreste e dalle leggi meccaniche dell'equilibrio.
Ciò che abbiamo detto della formazione delle onde, dobbiamo altresì ripetere del loro dileguarsi — si opera, cioè, per gradi, e parecchie ore dopo il cessare dell'uragano, possenti flutti, cui il marinaio pittorescamente chiama mare vecchio, continuano a ricordargli la furia degli elementi. Il sussulto e l'ondeggiamento delle acque sollevate dal turbine propagasi a centinaia di miglia lungi dai luoghi ove la formidabile sua voce si era fatta sentire, e spesso il navigante in alto mare^è, durante il tempo più sereno e tranquillo, avvertito dalle lunghe e maestose ondate, che lontan lontano le grandi forze della natura furono in guerra. L'onda della tempesta (chè appunto così appellansi questi araldi delle remoje procelle), riesce sovente più alta e più minacciosa delle onde direttamente suscitate dai venti. La città di Goringa, sulla costa indo-stanica, fu appunto distrutta, con 20,000 abitanti, dal repentino succedersi di varie onde di questa natura.
La velocità delle onde o, per meglio dire, la velocità con cui si trasmette la ondulazione, dipende non solamente dalla possa dell'impulso, ma eziandio dalla profondità delle acque subgiacenti, ed è in ragione diretta di entrambi questi fattori. Le onde del Pacifico, la cui media profondità è di circa 6000 metri, corrono assai più rapidamente di quelle del Mediterraneo, del mare Germanico e del mar Nero.
Il frangersi dei marosi alla riva è appunto determinato
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Goringa Pacifico Mediterraneo Germanico Nero
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