Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
le onde dell'oceano.
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dalla velocità loro, diminuente con la profondità. Nell'alto che il flutto si avanza lungo il piano inclinalo del lido, la sua parte d'innanzi, ritardata dalla confricazione del suolò ghiaioso, è presto raggiunta e soverchiata dalla sua parie posteriore, moventesi con più celere progressione; e »1a ciò derivi quel grazioso incurvarsi dell'onda, il bian-raeggiante suo orlo di spuma, ed il carezzevole suo scivolale lungo la sponda.
Sul massimo grado di altezza che possono raggiungere le onde dell'aperto Oceano, ben diverse da quelle del volgo sono le opinioni dei naturalisti e dei viaggiatori. Ecco ciò che ne dice l'illustre dottore Scoresby, uno dei più grandi scienziati d' Inghilterra: « Nel pomeriggio del 5 marzo 1848, io mi trovava^ durante una forte procella, sul cassero dell'Hibernia, altezza che, aggiuntavi quella dell'occhio, era di circa 7 metri e 75 centimetri sulla linea di galleggiamento. Non so di aver giammai veduto il mare più terribilmente superbo; la grande maggioranza delle irruenti masse era alta più di 8 metri (comprendendovi l'altitudine e la depressione, ossia sollevandosi sul medio livello più di 4 metri). Portandomi poscia in una parte del bastimento più alta della precedente ossia a 10 metri circa, riconobbi che una metà in numero delle onde sollevavasi al disopra di questa misura. Ad ogni mezza dozzina di onde, ne appariva d'ordinario una di 4 metri e 33 centimetri più alla delle antecedenti. Di tratto in trailo poi vidi picchi o creste di liquidi monti ader-gentisi ancora 4 e più metri più altil — L'onda media era, io suppongo, 5 metri; e fra le più alte grande era il numero di quelle aventi 14 metri e 33 centimelri sopra il livello della cavità occupata allora dal vascello. > — Dal tempo impiegalo da ogni onda a passare da poppa a prora ,' il dollor Scoresby calcolò la sua velocità a 2875 Saggi Popolari. Serie I. 4
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