Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
le onde dell'oceano.
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sante circa 40 tonnellate, venne dalle onde rimosso cinque piedi dal sito che occupava. Egli è contro queste colossali potenze elementari che si accinge l'uomo a lottare quando fabbrica i suoi moli ed i suoi fari; sono questi i nemici dei quali sa trionfare l'arte degli ingegneri.
L'agitazione delle onde che si propaga a così immense distanze orizzontali, non penetra, neppure durante i più forti temporali, a grandi profondità nel mare. Nelle immani cavità dell'oceano tutto rimane perfettamente tranquillo, anche allorquando i più furenti uragani spargono la distruzione e la morte al disopra di quei misteriosi recessi di Tetide. Vi hanno però scienziati che dubitano (e sembra, dopo le esperienze di- Weber, con molta ragione) di questa assoluta quiete delle profondità dell'abisso.
Benché fra le tre categorie dei movimenti oceanici, quella comprendente le onde e le tempeste sia la più accidentale e variabile, il genio della moderna scienza però è riuscito ad assegnare le leggi di questi paurosi fenomeni della natura. Grazie alle osservazioni di Reid, di Pid-dington, di Maury, noi possiamo affermare oggimai che anche nelle più tremende burrasche dell'oceano, quando tutto sembra confusione e caos, è pur vero il detto del-t'antica sapienza, che Dio fece ogni cosa in numero, peso e misura. I cicloni dell'oceano indiano, le procelle ad arco dello stretto di Malacca, ijornadi della costa africana, i pamperos del Rio della Piata, i tifoni dei mari di Gina, il simoun del Sahara, il hamsin del deserto di Suez, le :empeste a tipo rotatorio di tutti i mari, obbediscono a ;erte determinate leggi, delle quali la fisica geografia ha saputo in gran parte sorprendere il segreto.
Di alcune di queste leggi noi ci occuperemo in una jrossima occasione.
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