Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
o. bonelli.
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società che gli procurò (caso raro in Italia) lucri vistosi; che giovane, bello, pieno di ingegno e di dottrina , ebbe molti amici ed ammiratori e (naturalmente) moltissimi avversari e detrattori ... — ed ecco tuttoRimasto cosi frustralo nel mio desiderio, pensai di scrivere queste poche righe sopra un giornale lombardo, nella speranza ch'esse possano, nella provincia nativa del Bonelli, desiare in laluno de' suoi bravi concittadini l'onesta ambizione di invocare su quella loro gloria scientifica l'attenzione dell'Italia.
Sull'ultima delle invenzioni del Bonelli, sul Tipo-telegrafo, ci è dato avere qualche più precisa informazione che sul rimanente della sua vita privata, da una Lettura ch'egli stesso pubblicò nel volume IV della Scienza del popolo pochi mesi prima di morire. E non polendo far altro, io eslrarrò di presente da quella breve memoria alcuni cenni che valgano a porgere ai lettori un'idea dell'ingegnoso trovalo.
Lo scopo essenziale di questo trovalo è di rendere più sicuro il servizio, di impedire gli errori e le frodi nella trasmissione dei dispacci telegrafici, e di permettere al lempo slesso che le operazioni procedano con la necessaria celerità. Avendo in queste pagine descritto gli apparecchi ordinari della telegrafia, credo perfettamente inutile di ritornare ora su questo argomento, contentandomi di osservare che con gli apparecchi medesimi non è sperabile di attuare pienamente il duplice scopo anzidetto, della sicurezza e della celerità, perchè i dispacci, scritti in lingua ordinaria, devono essere prima tradotti in lingua telegrafica dell'impiegato che li trasmette e di bel nuovo poi restituiti in linguaggio volgare dall'impiegato che li riceve, operazioni che rendono facili gli errori, possibili le frodi, certi e lunghi i perditempi.
La prima idea di rimediare ad alcuni di cotesti incon-
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