Saggi popolari sulle teorie e di Gerolamo Boccardo
i naufragi.
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I NAUFRAGI.
Per quanto i progressi dell'astronomia e dell'arte nautica , i perfezionamenti introdotti nella costruzione navale e nella fabbricazione degli strumenti d'osservazione e dei cronometri, le cure apportate nella rettificazione delle carte marine e nel rilevamento delle coste e dei porti, ed infine lo stabilimento di quella moltitudine di fari che si ergono sulle rive dei mari di tutto il mondo civile, abbiano notevolmente contribuito a preservare la navigazione dai rischi che la minacciano, sarebbe però un grave errore il credere tuttodì insignificante la cifra dei sinistri e dei naufragi marittimi.
Dai registri del Lloyd inglese risulta che durante il periodo trascorso dal 1793 al 1823 la perdita dei bastimenti della marineria mercantile britannica fu di 557 navi in media per ogni anno. Nè il danno andò punto scemando negli anni consecutivi; e se noi enumerassimo i naufragi sofferti in quest'ultimo ventennio dalla navigazione delle sole due più trafficanti nazioni del mondo' (Gran-Bretagna e Slati-Uniti d'America) il lettore avrebbe sott'occhio la più spaventevole delle statistiche. Basti il dire che da una lavola numerica formata dalla Commissione speciale dei porti di rifugio in Inghilterra, si rileva che in un quinquennio avvennero sulle coste del solo Regno Unito 1025 perdite totali o parziali in media annuale. Il numero delle vite umane perdute fu in media di 830 all'anno.
In quanto ai valori distrutti dal genio delle tempeste, il lettore potrà farsene una idea, volgendo lo sguardo sopra la seguente tabella indicante le ricchezze annien-
Saggi Popolari. Serie I. 8
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Lloyd Gran-Bretagna Slati-Uniti America Commissione Inghilterra Regno Unito Popolari
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