Stai consultando: 'Storia antica di Como ', Maurizio Monti

   

Pagina (28/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (28/266)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia antica di Como

Maurizio Monti
Tipografia de' Classici Italiani, 1860, pagine 259

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Liimo i. 'j5
   Il lago con antichissima nominazione ò ;q>pel-lato Lario. La sua figura, come della città, ò quella del gambero. Sono alcuni che il nome Lario derivano dalla folaga, uccello acquatile, detto grecamente Laros, e che frequenta le rive del lago: altri dal lauro, di cui sono verdeggianti le falde tutte dei monti che lo cingono; altri dal larice che fin verso il decimoquarto secolo dell'era volgare crebbe in abbondanza sovra gli stessi monti. Vi ha chi tutte rigetta queste opinioni, e considerando più fondatamente, che gli Etruschi vennero i primi a dominare su gli Orobii e occuparono la Rezia, e che Lar in loro lingua significa Principe, giudica che in realtà da questo nome fosse chiamato il lago, convenientemente alla sua ampiezza e nobiltà; ovvero che qualcuno dei principi etruschi che s'intitolarono i Larti , abbia al lago, su cui stese il dominio, il proprio titolo lasciato. Gli Etruschi, cognominati con identica significazione i Tirreni, fino dai tempi favolosi nella nautica primeggiarono, distinsero col nome di Tirreno il loro mare, e da Adria, loro colonia, dissero Adriatico il mare opposto.
   A questa sentenza aggiunge qualche peso l'espressione di Virgilio, da cui il Lario vien detto Massimo, quasi principe degli altri laghi d'Italia. Per verità non si può a Virgilio, nativo della vicina Mantova, negar lode di essere stato in tutta l'italiana storia versatissimo, di conoscerne le vecchie tradizioni che allora correvano, e di congiungere alla fedeltà storica la più alta leggiadria poetica. Incontriamo per altro, che nella lingua dei Celti Lai ri gii è stagno, e Lear è mare. Il lago per antonomasia e in senso proprio, non figurato, siccome nella voce etrusca di Zar, potò benissimo