AL LIT)IVO I. 2Q
'cventinese si trova Bodenco. Boda è nn fiume di Germania che sbocca nell'Elba, onde il Bodegast, o abitante sul fiume, che si legge nel Codice salico. La voce Bodin vuoisi da taluno derivata da Bodaj Voda, che in slavo significa acqua. Ecco, dice il Serra, che le lingue celtica e slava 'sono più congiunte di origine, che altri non crede (Storia dell'antica Liguria, ecc. Torino, 1034, Tomo I, p. 98).
(4) Dell'origine dei Liguri, ecc. di Alessandro Tonso (Pavia, 1784). Stanislao Bardetti nell'opera Dei primi abitatori d'Italia (Modena 1709) intese a provare che i primi abitatori sono una gente arrivata per terra nella regione circumpadana, e da questa per altre regioni d'Italia successivamente distesa. Rorelli (Storia di Como, Tomo I, p. I) non entra in discussioni, ma col buon senso che gli era naturale, scrive a modo di assioma storico : « I primi « che popolarono l'Italia vennero per terra, e dall'antico Illirico. h Erano di celtica origine; vi vennero per il più facile passaggi gio delle Alpi, e conseguentemente dalle Alpi giulie ».
(5) Oltavio Toselli (Origine della Lingua italiana. Tomo. I, p. 73) racconta questo fatto singolare. « Non è gran tempo {cioè « nel 1851) che monsignore Mezzofanti, bibliotecario del nostro h Istituto (a Bologna) ... mi disse avergli 1111 signore gallese « manifestata maraviglia, come scorrendo le nostre contrade aveva « udito dal volgo alcuni vocaboli gallesi e pronunziati col suono « gallese ». Se il dialetto gallese si trovò intatto nelle voci e nel suono lungo le contrade di Bologna Fanno 1831, dobbiamo inferirne, che maggiormente Io è V antico nostro dialetto su le rive del Lario e per entro le sue vallate, dove sono minori senza confronto, che nei luoghi piani e per le città, le cause di mutazioni per vicende di guerre 0 di pestilenze. I più feroci dei barbari che si gittarono sull'Italia e vi presero stanza mietendo col ferro e col fuoco, qual biada, gli abitanti, si giudicano i Longobardi ; e ciò nnllostante, tranne poche voci che togliemmo da loro, appresero e parlarono la nostra lingua (Cf, Muratori, Antiq. Itat., Tom. II, p. 1014). L'invasione longobardica cade nell'anno 568, e l'isola Comacina sul Lario non si arrese al loro re Autari che venti anni dopo nel 088, già in parte ammansata la ferocia dei nuovi padroni. Il mezzodi dell'Europa usa tuttavia il celtico, e da ciò proviene la grande uniformità nelle sue lingue. Il Bardetti (Op. c.) definisce essere galhco-germanica l'antica lingua italica. Il Tonso {Op. c. p. 22G) viene a questa conchiusione : * La lingua dei Li-« guri, gente celtica, era in sostanza ... la celtica, come la fu « quella di lutti gl'Itali primitivi ». Si consulti il Vocabolario dei Dialetti delle città e diocesi di Como di Pietro Monti (Milano, Società tipografica de'Classici italiani, 1843) e il Saggio di Vocabolario della Gallia cisalpina e celtico dello stesso chiarissimo autore (1836).
(G) Cito le proprie frasi di quel bravo poliglolto: An Btahma-