DO ST01UA ANTICA DI COMO
salì le Alpi taurine, e qual torrente impetuoso non si arrestò, che in vicinanza alle sponde del Ticino, dove si erano accampati gli Etruschi, pronti a contenderne il passo. Appiccata la battaglia e vincitori i Galli, entrarono nei piani d'Insubria. Questo grande avvenimento è raccontato da Polibio nel secondo delle Storie, ma con qualche differenza. I Galli, egli scrive, praticando spesso per la vicinità dei luoghi cogli Etruschi, e allettati dalla bellezza e fertilità del paese, inventarono un certo debole pretesto, e messo insieme l'esercito piombarono con furia sopra di loro, che a ciò non pensavano, sJ impadronirono delle loro terre, e li costrinsero a cercarsi altra patria. Tito Livio dice, che non un solo, ma furono molti i combattimenti. Le sue parole sono queste: contro gli Etruschi spesse volte (saepe) vennero alle mani tra l'Apennino e le Alpi gli eserciti dei Galli. La battaglia al Ticino accadde l'anno i58 di Roma, intorno a sei secoli avanti l'era volgare; e per lo spazio di dugento anni, alle prime tennero dietro altre galliche genti, e da loro ricevette il nome di Gallia cisalpina, o citeriore, quel lungo tratto di suolo italico che ha per confine le Alpi , il corso della Magra e del Rubicone. L'antica storia finora esposta viene da Plinio nel libro terzo in questo modo epilogata : i Siculi e i Liburni occuparono primi la maggior parte della Gallia citeriore. Discacciati dagli Umbri, lo furono questi alla loro volta dall'Etruria, e l'Etrnria dai Galli.
Una parte dei vinti, abbandonata la pianura circumpadana, ritornò nell'Etruria : e il maggior numero sotto a Reto, loro capitano, si ridusse a vivere in quella regione montuosa, che dalla valle Leventina si distende sopra Como fino alle valli