2 228
NOTE
Frammento di lapide che dalla chiesa di sant'Andrea si dice venuto nel museo Giovio. Io quivi non ho potuto ritrovarlo.
Giovio Benedetto G — Zaccaria, Excurs. I, 94 — Aldini 179.
112. Ila Caslissimae.
127.
D . M C . CATI SECVNDI SENTI A SATVRNINA
VXOR
Copiata da Benedetto Giovio in san Carpóforo. Il Labus (Museo di Mantova, Tom. Ili, p. 70) a torto riprende Aldini, che abbia lasciata sfuggire alla propria diligenza questa lapide, riferita da Grutero, secondo lui a pag. 7G8. 8. Aldini stampò la lapide e levolla a Grutero al num. 7, non all'8 di detta pagina.
Giovio Benedetto 23 — Gruter. 7G8. 7. Ex Apiano — Aldini 179. 113.
128.
V . F
BI . CALPVRNIVS . MI GNOPJMVS . SIBI . ET MARINAE . F ET . HILARAE . LIB SV AE
Tavola in marmo nero di Varenna nella collezione Giovio. Gli antichi non sempre erano esatti nella collocazione delle parole, e avverti al mignorimvs spartito in due righe, e alla divisione di svae. Il marmo di Varenna è appena in questa, e in altra lapide, adoperato, perchè i Romani sapevano che all'aperto si guasta facilmente e periscono troppo presto le memorie dei trapassati: usavano comunemente il marmo di Musso che dura saldo qual bronzo ; e si scelga anche da noi pei nostri monumenti. E le lettere, sull'esempio ancora dei Romani, sieno rubricate in minio, non fatte in oro. Sfuma velocemente la doratura, e per l'opposto il minio si mantiene per secoli. Nel 1780 scopertosi in Roma il sepolcro degli Scipioni, che da circa duemila anni si giaceva cinto e circondato dall'umidore della terra, mostrò ancora brillante il minio delle lettere nei litolij come si può rilevare dal libro di Ennio Quirino Visconti, Monumento degli Scipioni (Op. var. Milano, Class, ital., 1827, Tom. I, p. 42 e 33).
Aldini 179. 114.