Stai consultando: 'Storia della Chimica '

   

Pagina (13/64)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (13/64)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Chimica


Sonzogno Milano, pagine 64

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   13 STORIA DELLA CHI Al ICA
   
   era riconosciuto che i primi sono una combinazione dei secondi con l'aria fissa.
   Anche l'analisi chimica esisteva già come ramo delia chimica, e si sapeva già praticare con metodi di cui gli attuali hanno precisamente l'impronta : cominciando cioè dall'esame esteriore ed organolettico della sostanza, sottoponendola indi all'azione dei solventi, e cimentando i soluti con opportuni reagenti. Bergmann aveva notevolmente contribuito a perfezionare i metodi analitici. Conoscevansi la via secca e la via umida, e l'uso del cannello.
   Come chimica affinità o attrazione consideravasi anche allora la forza che agisce fra due corpi, e in grazia della quale essi si combinano per fermarne un terzo. Ammei-tevasi anche allora che i corpi fossero composti di piccolissime particelle, diverse nei diversi corpi ; e che la chimica combinazione consistesse nell'unirsi di particelle diverse per opera dell'attrazione od affinità. Erasi riconosciuto il grado diverso di energia con cui questa affinità si manifestava ; e a questa diversità attribuivasi il sostituirsi di un corpo a un'altro nelle chimiche combinazioni. Bergmann aveva tentato di fissare tali differenze nelle sue tavole d'affinità. Pure, era altresì avvertito che questi diversi gradi di energia potevano variare col variare delle circostanze e segnatamente della temperatura.
   Le combustioni, come le ossidazioni questi fenomeni su cui la chimica s'incardina — erano, è vero, male interpretate. Esse dipendevano dal distaccarsi del flogisto dai corpi abbruciati od ossidantisi. E il flogisto era ritenuto dai più come un corpo sottilissimo e imponderabile : talché l'uscita di esso da altro corpo non ne diminuiva il peso, il quale, anzi (e anche questo si era riconosciuto, in alcuni casi, per esempio, nella combustione del fosforo) trovavasi accresciuto. L'uscita del flogisto dai corpi riconoscevasi come generalmente accompagnata da sviluppo di calore. II calore poi consideravasi generalmente come un qualche cosa di materiale. Ruberto Boyle attribuiva appunto a! calorico assorbito, o materia del fuoco, l'aumento di peso che si verifica nel trasformarsi dei metalli in calci metalliche. Però l'intelletto superiore di Cavendish considerava già il calore come movimento delle piccolissime particelle dei corpi.
   La determinazione dei rapporti fra le quantità ponderali dei componenti dei corpi era però molto indietro a confronto della conoscenza delle qualità dei loro componenti. I seguaci del flogisto avevano di preferenza osservato i feno-