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STORIA l)i:i.l.\ CHIMICA
Le leggi delle proporzioni chimiche.
Occorrono quantità diverse dei diversi acidi per formare con una stessa base d:'i sali neutri. Se però prendonsi due sali neutri, capaci di reagire fra loro, di scambiarsi cioè le basi e gli acidi, si osserva sempre che i due nuovi sali prodottisi sono neutri. Dunque il rapporto fra le quantità diverse di due acidi necessarie a neutralizzare una data quantità di una base, rimane inalterato quando servono alla neutralizzazione di una quantità diversa di un'altra base. Lo stesso avviene per le basi rispetto agii acidi : cioè il rapporto fra le dette quantità è costante.
Questo fatto, già noto ai chimici del secolo XVIII, fu studiato da Wenzel nel suo libro Dottrina delle affinità dei corpi (1777) iniziando così la teoria dell'equivalenza, o degli equivalenti, come già diceva Cavendish. Poi, le idee di Vt'enzel furono sviluppate con maggior sapere dal Richter (1762-1807) in un'opera apparsa più tardi, a cui dette il titolo di Principi fondamentali di stechiometria o arte di determinare le quantità degli elementi chimici. Le esperienze eseguite dal Richter consistono specialmente nell'aver determinato le quantità dei metalli che sono capaci di sostituirsi nei sali formati dal medesimo acido. Pertanto, il merito di avere enunciato ia legge delle proporzioni definite e di averla corroborata di esperienze, va diviso fra Wenzel e Richter.
In verità però la legge di Richter era più ristretta; essa non riguardava altro che la proporzionalità fra i pesi degli acidi e delle basi, e non era estesa agli elementi, sui quali non si avevanjj nozioni sufficientemente esatte. Solo più tardi, e dopo il trionfo delle idee di Lavoisier, potè essere enunciata nel suo significato generale. E ad estenderla agli clementi contribuì Proust, il quale vide altresì che quando un corpo poteva combinarsi con un altro in proporzioni diverse, le quantità dell'uno, rispetto a una quantità fissa dell'altro, variavano in modo saltuario.
Alla legge delle proporzioni seguì in tal modo quella delle proporzioni multiple. Essa si enuncia così : « Quando uno stesso corpo, combin-tndosi con un altro, è capace di dare origine a composti diversi, stando ferma ia quantità di uno dei componenti, le quantità dell'altro sono multiple l'una dell'altra e stanno fra loro come la serie dei numeri interi. »