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STORIA DELLA CHI Al ICA
spinta alle reazioni) l'errore di Berihollet consisteva nel non comprendere che tali forze modificano la potenza del-l'affluita, ma non la valenza degli elementi; che l'equilibrio di una miscela di sali disciolti riguarda le proporzioni variabilissime dei composti fra loro, non quelle degli elementi che formano ciascuna combinazione. Così oggi sembra ben più razionale attribuire la precipitazione o la volatilizzazione non all'affinità chimica, ma alla poca o niuna attrazione fra le particelle liquide e quelle del composto, e sostituire alle parole coesione ed elasticità quelle di insolubilità e di ro-latilità, le quali, piuttosto di una qualità inerente ai corpi, indicano un rapporto fra essi e il mezzo in cui si trovano. Comunque, far dipendere la possibilità e la proporzionalità di combinazione da un fenomeno che è la conseguenza quasi casuale della combinazione medesima, è antilogico e arbitrario : non sopprime, sposta soltanto le difficoltà, oscurando il problema degli equivalenti chimici.
La chimica dei gas e i pesi atomici.
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A combattere per la legge delle proporzioni definite sorse, avversario del Berthollet, il Proust, nato a Parigi nel 1755. ma che passò gran parte della sua vita scientifica in Ispagna. e finì per trionfare. La teoria atomica non fu subito accettata, ed anche Davy la trovò inutile; ma in seguito, le sco perle di Gay-Lussac le conferirono un maggior valore di probabilità.
Regnava una grande incertezza nei criteri che servivano a stabilire il peso atomico, massime per quei corpi che risultavano dei medesimi componenti, ma in proporzioni diverse. Quando due corpi A e B erano capaci dì combinarsi in un solo rapporto, Dalton ammetteva (ed era l'ipotesi più ovvia) che la combinazione si stabilisse fra un atomo dell'uno e un atomo dell'altro; se avevansi due combinazioni, ammetteva che una fosse espressa da IA+1R e l'altra da 1A + 2B. Ma tutto ciò era arbitrario. Quando sono possibili due cloruri, come per il mercurio, sarà il calomelano rappresentato da Hg + Cl, e l'altro, il sublimato, da Hg + Cl.,; o la quantità fissa non sarà di cloro, nel qual caso le due formule diverrebbro Hg.+ C1 e Hg+Cl. rispettivamente r
Circa i rapporti che passano fra i volumi dell'idrogeno e dell'ossigeno, che si combinano per formare l'acqua, non