STORIA UE1.1.A CHIMICA
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delle proporzioni multiple, unita al fatto che certe combinazioni massime (come H.O..) sono meno stabili delle minime corrispondenti (ILO), provavano che valenza ed affinità erano per l'energia chimica ciò che unità di calore e temperatura erano per quella calorifica. D'altro lato, il fatto che certi altri composti massimi (come CL07, erano più stabili che i minimi corrispondenti (CIO) rendevi impossibile rappresentarsi il primo come voleva Kekulé (sostenitore della valenza invariabile per tutti gli elementi, iopo averla intuita noi carbonio) :
OO
CI O O O O—O O—O CI iuvccc di ° j', °
O
La catena era tanto più facilmente spezzabile quanto più er i lunga : bisognava dunque suporrc il CI ottava lente. Cosi pure la formula unitaria del cloruro d'ammonio (NH,Clt non poteva sussistere se non supponendo l'azoto penta-valente. mentre nell'ammoniaca è trivalente.
II problema della valenza è uno dei più oscuri della chimica, nonostante i molti tentativi di spiegarlo, sino alle recenti teorie delle valenze negative dtll'Abegg e delle coordinate del Werner. La critica più grave che si può muovere è che noi basiamo le valenze variabili degli elementi sulla monovalenza dell'Il e la bivalenza dell'Ò. supposte arbitrariamente invariabili (1). Tuttavia, le indigini ri 1-scirono a dimostrare tre fatti: 1.' che gli elementi a valenza dispari tendono a mantenerla dispari, pur aumentandola, e quelli a valenza pari e mantenerla pari ; 2.' che li valenze massimo concidono quasi sempre con una inversione di proprietà chimiche, poiché i metalloidi vi acquistano proprietà metalliche, e i metalli proprietà metall id~e: ¦ì.' elio, almeno nei metalloidi, le valenze originarie minimo tendono a massimi maggiori : cosi il CI monovalente raggiunge il massimo di 7; il S bivalente il fi: il N trivalente il 5; il C tetravalente rimane quasi sempre invariabile.
La moderna elettrolisi pare attribuire le variazioni della
(1) Recentemente, le ricerche sui «sali d'ossonio» in chimici organica hanno però condotto ad ammettere clic l'O si comporti talvolta come tetravalente.