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Il nome di Risorgimento che si suol dare a quell'epoca della Storia letteraria d'Italia, che dal cadere del secolo XIV sì estende fin oltre la prima metà del secolo XVI, accenna ad un avvenimento della più alta importanza compiutosi nella storia intellettuale e morale dell'umanità. È appunto in quest'epoca che il sentimento dell'umano e del terrestre e la fede nella ragione risorgono nello spirito dell'uomo, sottentrando allo spiritualismo mistico e all'autorità teologica in lui predominanti nel Medio Evo e generando un sostanziale cangiamento nelle forme dell' arte e nell'indirizzo della scienza.
Fra le cause diverse e molteplici che concorsero a produrre questo avvenimento è singolarmente notevole la rinascenza dell'antichità greco-latina. Dopo un lungo e indefesso lavoro, sostenuto da un amore intenso, esclusivo e che talora si cangiò in culto superstizioso delle cose antiche, lo spirito moderno si assimilò quello della Grecia e di Roma. Rivisse allora fra gli uomini il culto di idee, di forme e di virtù che il Medio Evo aveva proscritto; due mondi, separati da secoli, si riconobbero fratelli; le fila della tradizione si riannodarono; il Paganesimo e il Cristianesimo, modificati l'uno dall'altro, si conciliarono fra loro.
Così s'inaugurò una nuova epoca nella vita intellettuale e morale dell'umanità, epoca in cui lo spirito, rotto il giogo dell'autorità che lo teneva oppresso, educato alla libertà dallo studio del libero mondo della Grecia e di Roma, spaziò, arbitro di sò medesimo, pei nuovi campi che gli si andavano schiudendo dinanzi, e trovò finalmente in sè medesimo e nella natura ribenedetta dal Cristianesimo quell'ideale che il Medio Evo aveva posto in un al di là fuori del mondo e della vita. — La nuova luce che irradiò le menti, avvivò nell'anime una fede nuova. Un desiderio ardente di scienza consuma gli uomini del Risorgimento, un eroico furore li trasporta. In essi s'incarna il genio della libertà e dell'apostolato. Oppressi, soccombono, ma li conforta il segreto presentimento che il loro spirito rivivrà nell'avvenire: in fondo alle loro anime germina la fede nei progressivi perfezionamenti dell'umanità.
La gloria di aver iniziata questa nuova epoca spetta all'Italia. Colombo, Leonardo da Vinci, l'Ariosto, il Macchiavelli, Michelangiolo, Giordano Bruno, il Campanella sono i precursori, i profeti, i martiri del mondo moderno. Ognuno di questi uomini rappresenta un elemento trasformatore della vita del Medio Evo e ritrae un aspetto del nuovo ideale dello spirito umano. Essi schiudono all'attività dell'uomo un mondo materiale e morale ignorato dagli antichi e dal Medio Evo, e primi vi si slanciano coll'impeto confidente della giovinezza. Nelle loro creazioni e divinazioni si agita vivo e possente lo spirito che doveva fecondare di poi la Rinascenza in Germania, in Francia, in Inghilterra.
In Italia, il moto del Risorgimento comincia nel secolo XIV, si estende nel XV, e continua e si compie nel XVI.
IxvERNizzr. Il Risorgimento. b
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