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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

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a cura di Federico Adamoli

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   il risorgimento.
   Principi e repubbliche dal canto loro a gara protessero studii e studiosi. Nella corte degli Scaligeri di Verona erano accolti e onorati i personaggi più famosi per ingegno e dottrina; i Visconti di Milano e gli Estensi di Ferrara fondavano università (1) e si tenevano attorno gran numero di dotti e letterati ; appena Alfonso d'Aragona potè cessare dalle lotte politiche ed assidersi stabilmente sul trono di Napoli, gli studii trovarono in lui uno splendido ed intelligente protettore. Firenze era come una gran scuola: ivi convenivano dotti e letterati d'ogni parte d'Italia e d'Europa: il Comune aveva nel 13-18 fondato quello Studio che in breve sj rese cosi celebre per gli uomini che si chiamarono' ad insegnarvi. Oltre le università già prima esistenti, altre ne sorsero e fiorirono in moltissime città della penisola. Roma e Fermo l'ebbero nel 13U3, Perugia l'ebbe nel 1307, Treviso verso il 1320, Siena nel 1357, Pisa nel 1339, Lucca nel 1369 (2).
   E intanto il pensiero laico s'era francato dal giogo dell'autorità religiosa; la coltura, già limitata alle chiese ed ai conventi, si spandeva per tutte le classi sociali ; e pervadeva le menti quello spirito audace di libertà, quell' ardore del nuovo, che ci studiammo di far sentire nel paragrafo primo di questo capitolo.
   Il pensiero italiano era sul punto di sciogliere la sintesi del Medio Evo ed entrare in un nuovo sviluppo, quando, col favore di circostanze che trovano la loro ragione di essere nell'intimo seno della storia italiana, questo movimento fu straordinariamente aiutato ed affrettato.
   Allora lo sviluppo si determinò in una tendenza particolare; qual essa sia apparirà dai fatti a cui brevemente accenneremo.
   Considerando le oliere sorte in Italia durante i secoli di mezzo , se da un lato vi troviamo trasfuso lo spirito proprio di quest'età, da un altro vi riscontriamo impressa l'orma del genio antico di Roma. Essenzialmente congiunto alla struttura intima dello spirito latino, vivente nelle tradizioni enei monumenti sparsi per T Italia, egli esercitò una decisiva efficacia sulle sorgenti più profonde della \'ta italiana. Roma e 1' Italia antica erano per gl'Italiani 1' età dell'oro collocata nel passato, l'ideale proposto e predicato, a cui si doveva sforzarsi di giungere. Qual maraviglia, se la conoscenza della lingua e della letteratura latina si mantenne tra noi più viva che altrove, e se ne rinveniamo tracce durante tutto il Medio Evo1?
   Per non parlare che delle epoche più vicine a quella che attualmente ci occupa, è noto che nel secolo XIII la coltura latina era assai diffusa in Italia, e che si scriveva latino molto meno rozzamente di quello si facesse nei secoli precedenti. Gli eruditi citano moltissimi nomi, tra i quali quello di Brunetto Latini Tutti poi sanno che Dante aveva molta pratica della letteratura latina; che leggeva e studiava Virgilio, Ovidio, Lucano, Stazio, Plinio, Frontino, Paolo Orosio; che voleva scrivere, anzi che aveva già cominciato il suo poema in latino.
   Tuttavia il latino che si scriveva era ancora in gran parte quello incolto della Chiesa e della Scolastica. I glossaristi, che erano quasi tutti ecclesiastici, non potevano comprendere come si dovessero proscrivere le voci e le frasi di S. Ambrogio o di S. Ilario dai vocabolarii di una lingua che si imparava allo scopo principale di leggere le opere dei Padri e dei Dottori della Chiesa. D'altra parte la somma scarsezza dei manoscritti sepolti nei conventi o in fondo alle torri dei castelli, la difficoltà delle trascrizioni, l'ignoranza dei copisti, il caro stesso dei libri, toglievano che si potesse attingere alle sorgenti, procurandosi una cognizione abbastanza vasta ed esatta degli scrittori latini e delle fasi percorse dalla lingua e letteratura romana. Raccontasi che a mezzo il secolo XIV, un uomo in fama di molta dottrina facesse di Cicerone e di Platone due poeti, e di Ennio un contemporaneo ui Stazio.
   Ma sul cadere di questo stesso secolo la coltura latina fece molti e rapidi progressi-
   (1) L'Università di Pavia fu fondata da Galeazzo 11, quella di Piacenza da Gian Galeazzo suo successore. L'Università di Ferrara fu fondata nel 1391 dal marchese Nicolò 111°. di Este.
   (2) Tiraboschi. Leti. ital.