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Storia Letteraria d'Italia
Il Risorgimento
Giosia Invernizzi
Francesco Vallardi Milano, 1878, pagine 368

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO PRIMO. — CONDIZIONI DEL PENSIERO ITALIANO, ECC. 33
   meta, con Satana cioè e coi vizii, i cui rispettivi reami essi visiteranno, quell' uno sopra mille che in siffatte lotte rimane vincitore
   Viene in contrada di splendor sereno,
   Di belli fiori e dolci canti piena.
   Ed in quel pian sì chiaro e tanto ameno
   Stanno quei ch'ebber fama di virtude ;
   Benché battesmo e fede avesser meno.
   Chè non vuol l'alto Iddio che sien perdute
   Se prodezze in Inferno ; e senza Fede
   Vuol che null'abbia l'eternai salute.
   Chi oltre andando più suso procede
   Trova nel giardin quattro donzelle :
   0 beato chi l'ode e chi le vede!
   Tre altre più divine, e vie più belle
   Le stan più su, e con queste sto io.
   Accompagnata da quelle Sorelle,
   Ed in quel loco bel vagheggio Dio
   E veggio il primo Artista nel suo esemplo
   Tra le bellezze del suo lavorio.
   Poi vo più alto ed entro nel gran tempio
   Del Sommo Giove, e con la mente mia
   A faccia a faccia il Creator contemplo (Cap. II).
   Le parole della Sapienza infiammano il poeta d'un santo amore ; egli sentesi m petto raddoppiare la forza ed il coraggio, e solo gli tarda di mettersi in cammino. — Seguendo i passi della scorta celeste visiteranno in prima i regni di Satana e dei Vizii. — Non sempre Satana ed i Vizii regnarono nel mondo. Vi fu un'epoca felice, quella dell'oro, in cui essi stavano chiusi nell'inferno. Ma l'Invidia e l'Avarizia, mal sopportando la pace del mondo, evocarono da quel baratro la crudeltà, la guerra, l'inganno, la frode e la malizia, e fu tutto in iscompiglio. Astrea abbandonò la terra e da Mongibello sbucarono Satana ed i Vizii, collocando lor sede in mezzo al mondo,
   dov' è il primo clima Onde l'un polo e l'altro vede chiaro,
   cioè sotto l'Equatore. Questi sono i tristi reami che dovranno cercare, non prima però d'essere discesi in Inferno a visitarne i cerchi e vederne 1' anime afflitte. — Doye c'è Satana e la sua città c'è anche la via che conduce alla Sapienza, e qui è dove bisogna lottare con tutte le sinistre potenze del male che la precludono. Il vincitore riesce in una contrada di splendor sereno
   Di belli fiori e dolci canti piena
   dov'hanno lor regno le Virtù, e per di quà s'incontra finalmente la gloria celeste. Questa è la meta.
   Affrettiamo il nostro cammino. — Usciti dall' Inferno, dov'erano primamente discesi, il poeta e Minerva attraversano il Limbo, e riescono su nel mondo, neh' emisfero di Satana. Nel faticoso pellegrinaggio attraverso foreste, valli e burroni senza fine, c'incontriamo ad ora ad ora nelle potenze abitatrici di queste tristi regioni e nei personaggi che gemono sotto il loro durissimo giogo. — Sul perverso lago Acheronteo ecco Caronte
   Con una nave in mezzo la tempesta Che conducea con un gran remo in mano. E ciascun occhio ch'egli aveva in testa Invermzzi. Il Risorgimene. 5