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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   j,3 intRoduzione.
   assolati , dogmatici de'loro avversari. Sotto il superbo pretesto di essere loro soh x chiaroveggenti, i veritieri, i leali, ci sottomettono ingiuriosamente alle oro recise sentenze, e pretendono di darci come principii veri di scienza i tenebrosi sistemi che si.fabbricarono nelle loro immaginazioni. Del resto rovesciando, distruggendo, calpestando tutto ciò che l'uomo rispetta, tolgono aqV infelici Vultimoconforto delle loro miserie, ai potenti ed ai ricchi l'ultimo freno delle loro passioni, strappano dal fondo de'cuori il rimorso della colpa, la speranza della virtù ; e si vantano di essere i benefattori del genere umano. La verità, dicono essi non e mai dannosa agli uomini; lo credo anch'io; e questo m'è fortissima prova che quanto essi insegnano non è la verità. Nelle Confessioni v' ha un'aura di poesia, elio ricorda l'egloghe di Virgilio, da lui mandate a memoria nelle sue solitarie passeggiate tuor di Parigi. Fu il poeta più grande della Francia, benché non abbia scrittole in prosa; forse credeva che il verso non bastasse a ren c ere tutti i colori e tutte le pieghe della sua immaginazione e del suo euore. Bernardin de Saint-Pierre (1737-1814) fu suo amico e sedare. Portato per una vi a avventurosa dalle rive dell'Indo ai boschi della Germania, dai ghiacci della .mbua alle sabbie di Madagascar, fece de'suoi Studi della natura un magnifico inno alla Provvidenza di cui amorosamente indaga i vestigi nella volubil bellezza dell umverso. Nella letteratura accademica del suo tempo, letteratura di belletto e di orpello, il suo idillio Paolo e Virginia, fu la voce della natura che richiamava i tigli al suo grembo materno. Non fu cuore gentile in Europa, ehe non lagnasse sopra quella leggiadra finzione.
   Ewfn, SlT? dì Mo:lte1S(luie^ (1689-1775) si studiò di rendere possibili lZ\mQ ? +fon^ ^ P°P°lare governo, ehe l'ardente fantasia di Rousseau aveva vagheggiato Nelle Lettere Persiane mettendo a fronte i costumi della mancia con quei dell'Oriente, avea posto in mostra tutti i vizi e tutto il ridicolo
   EXVflfe a.s°eietà del suo ^mpo; eolle Considerazioni sulla grande a . decadenza dei Romani, mostrò come le buone istituzioni e le virtù dei
   *sJf\,eleva™ un popolo a straordinaria possanza. Bossuet ebbe più Z^iri : ^profonde Machiavelli; ma Montesquieu con quel suo stile sen-fiorito, epigrammatieo, eh'era in moda al suo tempo, per poco non fece UeVo Spirito delle Leggi dimostra, come esse non III* iL »!ar^e.]relazioni che nascono dalla natura stessa delle cose; ma nop psp» ST PrnClpi^ Pf6 1ualehe volta inclinare al fatalismo, attribuendo, Pati ( ?\u a ? ' Che al V0lere bell'uomo, il prosperare e il decadere degli Ire\l\TSir? ° timoroB° fra 16 Varie f(™ governo; non esita d'iridi-ELo wS 'anni(ì1e C0T P°ssa mantenersi. Ma l'esempio della costituzione e,he+da P^ secoli vedeva fiorire con tanta gloria e vantaggio di quella
   n u o ? , rerma ^ SCeUa dell° StatÌSta' Si nota ia MontesquieS un' assoluta 'ti' generosi sentimenti, per cui lo Spirito delle Leggi fu rassomigliato
   LaR ^bellTF° ma™0' in eui non aPPare pompa di cerimonie, nè
   la b^^lleztTllf JinU ' n°ndÌmen° imm0rtale Per la ricchc-a deUa materia e
   Li q-Uattr1° insiSni. s?rittori è la lancia debitrice del predominio, che
   ^ t , v Plu c.olte fi Europa nel seeolo deeimottavo. l'Enciclopedia
   DÌder0t (1713-1784^ della quale l'esatto 'nth 1 F Alembert (1717-1783) scrisse il Discorso preliminari, diffuse per ai ta Europa una scienza faeile, audace, demolitrice di tutti gli ordini antichi,
   no rlonn lanH T,Cr?denr- DÌderot ne^a ^ertamente Dio e la Provvidenza non ileonesca a tro Ente ehe la materia incessantemente trasmutabile e viva.
   m'sl W v ° tedeSCh? dÌ questi ultimi temP^ ora pieganti verso 1' ato-
   IfP I EPleUro> verso il panteismo di Spinosa, nulla vi ha di eui non si
   kK V nell antore della L^a sopra i ciechi, e dell' Interpretazione
   ''olla natura. Quanto a scrittore, Diderot ha lasciato pagine immortali Selle opere