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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   introduzione.
   accrescere lettori a' libri di quelle nazioni ha scemato la voga degli serittori francesi; ma nella letteratura leggera, come nelle mode, gli occhi dell'Italia sono ancora a Parigi.
   Letteratura inglese.
   In Inghilterra Samuele Johnson (1709-1784) teneva in questo secolo lo scettro della letteratura. Voltaire fuggendo dalla Bastiglia e dalla Francia óra giunto a Londra nel 1726, ad attingere dai colloquii di Bolingbroke e dai libri di Tolland, Tindal e Collins quell'odio al Cristianesimo, che non lo lasciò tutta la vita. La libertà del pensiero, che in Inghilterra ha tanti freni nel rispetto delle leggi e nella consuetudine, gli fe'sembrare più gravi le catene della sua patria; e nelle Lettere inglesi invoeò per la Francia quelle libertà di cui nel Parlamento, ne' teatri, nei giornali avea veduti i mirabili effetti. Quelle idee qualehe anno dopo maturarono e produssero frutti, che lo stesso Voltaire non aveva desiderati, l'ateismo e l'odio dei re. Era pericolo che guastate per esagerazione ripassassero ora lo Stretto, e con una discesa più spaventosa di quella minacciata più tardi dal primo Napoleone ponessero a soqquadro colla costituzione la pace del paese. Re Jonhson col-l'immensa sua fama, nata dalla vastità delle cognizioni, dalla tenacità nelle antiche credenze, dalla vigoria del suo scrivere e dal virile buon senso che gli dava vittoria nel dialogo; Jonhson rude nel tratto, ma pieno di amabilità nello spirito, onorato e caro nelle più alte conversazioni di Londra; Jonhson contro le pericolose dottrine di Francia stava come montagna , che salva un paese dall'aria infetta di vicina palude. — Lo seettro delle lettere era passato nella sua mano da quella di Pope (1688-1744). Alessandro Pope poeta di una continuata eleganza, o scriva il Saggio sull'uomo, o il Riccio rapito, o l'Epistola di Eloisa ad Abelardo; Pope è di quella schiera d'autori, che colle finezze dell'arte più consumata nascondono il difetto di un ingegno creatore. Egli stesso lo sapeva; e però disperando di coglier insigne corona in qualche lungo poema , si volse alla traduzione di Omero. In Francia la Motte avea levato grande romore pe' suoi attacchi contro il vecchio poeta, di cui si propose di correggere ed addolcire la barbarie con una libera versione. Le sue eleganti perifrasi sono ben lontane dalla semplicità del racconto omerico; e Pope stesso, quantunque artefice meraviglioso di stile, nella sua versione si accosta più al francese che al greco. Da lui discese una scuola di poeti minutamente finiti; pieni di sentenze e di allusioni; atti a simulare coll'arte lo stesso disordinato linguaggio delle passioni. Byron collocava Pope terzo dopo Shalcspeare e Milton per la stessa ragione che si professava classico al Monti; volea mostrare che all'autore del Giaurro piacevano parimenti gli allori delle due seuole.
   Jonhson avea trentasei anni, quando moriva lo Swift (1667-1745). Swift avea disputato ad Addison la palma di primo prosatore de'suoi tempi. Certo se si guarda alla purezza e facilità della dizione, alla schietta pittura de' costumi, alla fina urbanità della critica, i fogli dello Spettatore scritti dall'Addison, meno gravi di quelli di Steele suo collega, sono ciò che lo stile inglese ha di più grazioso e perfetto. Col porre in campo e risolvere molte questioni attinenti al vivere della donna, Addison diede alla durezza britannica le belle maniere francesi ; e le stesse questioni politiche trattò con onesto decoro. Era tanto circospetto e severo circa lo stile che, fatto ministro di Stato, gli affari a stento si spedivano, perchè di sua mano vi faceva più volte i decreti; ed arringando un giorno alla Camera si dice restasse muto a mezzo il discorso, perchè il periodo non gli veniva tornito come voleva. Altro ingegno , altro spirito, altra eloquenza era quella di Swift. Irlandese, decano di S. Patrizio, vide i mali della sua isola oppressa da pochi signori, che per diritto di apostasia ne divoravano i frutti. Swift colla libertà della stampa mosse guerra al Parlamento; persuase all'Irlanda di rompere ogni commercio colla