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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   2q introduzione.
   verso) si diede a coltivare le lettere con un resto però sempre di visionario che toccava al morboso. Volle conoseere più ehe ne' libri la letteratura tedesca, e però soeeorso dalla munifieenza di Giosia Wedgwood, 1' opulento fabbneatore di Staffordshire, imprese il suo viaggio d'istruzione nella Germania; ebbe compagno Wordsworth; vide a Ratzeburg il eantore della Messiade, eoi quale ebbe curiosi ragionamenti sopra Kant e Schiller, ehe Klopstoek poeo pregiava. A Gottinga studiò fisiologia e storia naturale sotto Blumenbach; e sotto la guicla^ del professore Tyehsen s'immerse nello studio della lingua tedesca dalle sue gotielie orio-ini dai Minnesinger ed Hanssaehs fino alla splendida èra di Gellert, di Klopstoek e di Lessing. Schiller non vide; ma le dure parole di Klopstoek non raffreddarono il suo amore pel poeta de' Masnadieri. Tornato m patria nella fine del 1799, dopo 14 mesi di assenza, si pose a tradurre il Piccolomini e la morte di Wallenstein. Qualche anno dopo in un altro viaggio eonobbe in Roma Guglielmo Humboldt, il grande linguista, e Lodovieo Tieck, uno dei corifei della seuola romantiea. Coleridge è l'anello che lega le due letteratr.re inglese e te-desea. Parlò primo di Kant, Fiete e Schelling alla sua nazione, che si compiacque di trovare nella nazione sorella i magnifiei frutti d'un seme, che essa_ con Shakspeare e Milton aveva gettato. Ma la soverehia libertà della forma dei Tedeschi fu temperata in Coleridge dalle severe norme dei classici; la giusta proporzione fra le parti del soggetto e fra il soggetto e la sua veste, quella punta di disegno, che manca eosì spesso nei Tedesehi ed in Wordsworth, è rigorosamente osservata nel nostro poeta sempre squisito nella scelta delle immagini e delle parole. Nessuno lo eguaglia nella musiea del metro; ma gli manca il tocco che d'un tratto inearna l'idea; è spesso pittore, scultore mai. La sua mano non afferra la realtà degli oggetti; più volentieri si perde colla mente nel mondo delle nebbie e delle visioni. La stessa vita de' marinari piena naturalmente di tante avventure poetiche non potè essere descritta da lui senza la mescolanza di stranissime fantasie quante sono nel Canto del vecchio marinaro, che è pure
   la più bella delle sue poesie.
   Alle fonti tedesche bevve parimenti per tempo Gualtiero Seott (1771-1852), che eominciò eolla versione della Eleonora di Biirger. La robusta sua tempra di mente e di carattere, l'ardente suo amore per ogni gloria della nazione, e certi sdegno segreto delle reità de' suoi tempi, per cui più volentieri si volgeva al passato ehe al presente o al futuro, lo salvarono dalle fantastiche^ e goffe futilità di molti romanzi tedeschi. Nelle popolari ballate della sua Scozia vide il germe di maravigliosi raceonti; per eui si diede con infaticabile ardore allo studio dei tempi ehe le aveano ereate. Scrivano del padre suo, ch'era notajo, si toglieva di tratto in tratto alla catena, e percorreva a piedi le pianure ed i monti della Seozia in eerca delle sue favorite leggende. Le sue franehe e eordiali maniere e l'aria nobilmente modesta del volto gli proeacciavano facile ingresso nel merlato eastello e nel fumoso easolare del contadino. In questa scuola ^ raecolse i modelli de' caratteri e gli sehizzi delle situazioni, ehe poi eoi sì vividi colori diffuse ed animò nelle immortali sue pagine. Come sotto la verga di un mago rivissero i giorni della eavalleria e delle corti di amore: la dama, il trovatore, l'eremita, il giullare comparvero nella loro storica veste, e parlarono lo schietto linguaggio del loro tempo. In molte storie anehe famose v'ha meno di verità ehe nei poemi o romanzi dello Scott; perehè se favolosi sono gli attori, non sono favole le costumanze, le opinioni, gli studii, le arti ed i eommerei^ del secolo, in eui si fingono vivere; cose degnissime di memoria, ma che molti storici hanno neglette. Lo Scott da principio si valse del verso; ed il Canto dell'ultimo Menestrello, Marmione, e^la Donna del Lago lo innalzarono a prineipe de' poeti narratori dopo l'Ariosto. Il suo esempio operò grandemente sul earattcre delle poesie ehe vennero dopo: cessarono i lunghi poemi d'indole didattiea e filosofica, e la stessa meditazione prese forma di narrativa. Era a mezzo del glorioso suo