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Storia della Letteratura Italiana
Dalla metà del 700 ai giorni nostri
Giacomo Zanella
Francesco Vallardi Milano, 1880, pagine 192

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a cura di Federico Adamoli

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   introduzione. 25
   più grande romanziere de' nostri giorni Carlo Dickens, che nel 1870 compiva una carriera di mensili e settimanali trionfi. Il suo metodo di pubblicazione era di dare i suoi lavori a puntate ; il che se qualche volta offendeva l'unità del componimento, teneva desta la curiosità del pubblico che attendeva con impazienza la continuazione del racconto. Dickens è l'umorista più grande dell'Inghilterra nel genere scherzuso, com'è Sterne nel melanconico. Bulwer, Thackeray, Trolloppe rrif>. King^ley sorpassano Dickens nell' intreccio de' fatti e nella pittura della vita signorile ; quelle delicate ombre di carattere e que' fini tocchi di sentimento bile ìi notano nel conversare di dame e gentiluomini colti, non sono nella natura di Dickens, che pone la sua gloria nel ritrarre la vita giornaliera de' bassi quartieri di Londra. Le, facce, i gesti, la voce, l'abbigliamento e la stanza, in quanto rivelano le particolari abitudini di una persona, sono il prediletto suo studio. Dietro il banco di un bottegaio, nella cucina di un oste, in un andito di teatro, nel cortile di un tribunale, fra la pressa di avvocati, procuratori, uscieri e testimoni, fra i ciarlatani ed i mendicanti del trivio Dickens più volontieri si aggira che per le sale degli aristocratici e le grandi scene della natura. Ama le g-uance co' porri, i colli col gozzo, i nasi colle bolle, i piedi distorti, i denti rotti, gli oc.hi loschi, le capigliature scomposte, la voce rauca o stridente- e da questa diavoleria trae materia di riso misto però sempre di compassione Unita i pittori fiamminghi Ostade, Tenier, Jan Steen; ma colle grottesche sembianze rivela parimenti le morali fattezze, che spesso son meno deformi nel vol«-o che altrove. Non ha creato alcuno di que' tipi virtuosi che passano alla posterità come realmente vissuti; ma tratti di umanità, di gentilezza, di sacrificio al proprie dovere abbondano in ogni libro che scrisse. 1 suoi maestri furono Fielding per la parte comica; e Washington Irving per la descrittiva. Visitando l'America Dickens volle rendere omaggio all'autore della Vita di Giorgio Washinqton e del Libro degli schizzi, che sono fra le più belle prose del secolo.
   Di tanto suo fiore la letteratura inglese è debitrice all'indole seria ed operosa del suo popolo, che si fa della lettura il miglior passatempo: all'onore che gli uomini d'ingegno hanno in quella nazione, che vide più volte un giornalista od un grecista salire al timone dello Stato; allo studio indefesso de' classici greci e latini, comune nella nobiltà e nella borghesia; ed alle eccellenti Riviste che non si lasciano traviare dalla corrente della opinione, ma durano irremovibili nei professati principii. Di queste Riviste le più famose sono: la Rivista di Edimburgo, fondata nel 1802; la Trimestrale, nel 1809, ed il Blackvood's Maqazine nel 1817. u '
   Letteratura tedesca.
   . La letteratura tedesca ha la particolarità di aver avuto i suoi principii colla critica, quando presso le altre la critica venne dietro gli scritti. Un anno dopo la pace di Aquisgrana na'sceva Wolfango Goethe (1749-1832), il Musagete germanico^ che aperse alla sua nazione l'Olimpo poetico, del quale per settanta anni tu il Giovo. Può dirsi che nella sua giovinezza la Germania ancora pensasse e scrivesse francese; Klopstoek in una bella ode invano avea rimproverato a Federico II la trascurala della lingua materna per quella di Francia. Goethe stesso fci era messo per la strada comune, quando si accorse dell' errore e prese la via chc lo condusse a tanti trionfi.
   _ La letteratura tedesca nella prima età dell'ottocento era sotto la dittatura di Uian Cristoforo Gottsched, partigiano della vecchia scuola di Opitz e de' poeti francesi, molti de quali furono tradotti da lui e da sua moglie. Odiatore implacabile di ogni libertà di pensiero ridusse tutta l'arte poetica ad alcune regole di torma, ed ebbe 1 audacia di proporre sè stesso a modello. Per la facil via che Zanella,
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