Stai consultando: 'Storia della Letteratura Italiana ', Giovanni Antonio Venturi

   

Pagina (12/334)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (12/334)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   1 fj PERIODO DELLE ORIGINI
   
   gli scritti teologici, per i quali si segnala San Pier Damiano (nel sec. XIII avremo due luminari della teologia in San Bonaventura e San Tommaso d'Aquino); e grande importanza acquistano gli studi giuridici per opera d'Irnerio e della sua scuola. L'incremento poi delle discipline giuridiche produce quello delle grammaticali e delle rettoriche, stimate necessarie per chi voglia apprendere così il diritto, come anche la medicina, rinnovata nella scuola celebre di Salerno. Per l'insegnamento del diritto gareggiano ben presto con lo Studio di Bologna quelli che sorgono in molte altre città d'Italia; e dappertutto si moltiplicano le scuole del Trivio, ed insieme con quella del notariato si divulga l'arte del dettare. Le Artes dictandi o Summae dictami-num (ove si contengono le regole e gli esempi dello stile epistolare ed oratorio) di Guido Fava, di Buoncompagno da Signa ecc. cacciano di nido i simili libri stranieri, che avevano avuto fama incontrastata sino al sec. XIII. Si ravviva pure la poesia:. l'Elegia de diversitate fortunae et philosophiae consolatione di Arrigo da Settimello (composta circa il 1193) ha grande fortuna, e per più secoli è studiata nelle scuole : abbondano i versificatori. dei quali taluni appartengono al chiericato ma i più sono laici, e i. loro componimenti, esemplati con più o men d'arte su gli antichi poeti, offrono a gara a Federico II ; alla cui corte, in mezzo a questo rifiorire del Classicismo, pur nasce la lirica volgare.
   In somma in Italia la luce del pensiero latino nell'età di mezzo si affievolì, si oscurò, non si estinse mai; e qui «l'ascensione della dottrina classica, laica, scientifica verso l'apoteosi dell'Umanesimo si fa col decimoterzo secolo più che altrove manifesta e veloce ». 8
   La letteratura latina del Medio Evo è molto ricca di cronache: nel sec. XII diventano più numerose, più accurate, più ampie, e anche maggiore sviluppo hanno nel Duecento. La più singolare e importante è quella di Frate Salimbene da Parma, che nella parte rimastaci va dal 1168 al 1287; per la conoscenza della vita del sec. XIII preziosa, piena di notizie e di osservazioni, schietta e vivace. Con le cronache si svolsero anche i poemi ed i canti storici; opera di studio, tentativi d'imitazione classica i primi, popolari i secondi e assai numerosi, dal ritmo in lode di Verona del principio del IX secolo, e da quello per la prigionia dell'imperatore Lodovico II, sino ai vigorosi canti per la vittoria dei parmigiani su Federico II nel 1247. « 11 canto