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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1 fj PERIODO DELLE ORIGINI
   sero la veste dialettale, e s'imitò pure la epopea francese della Volpe; ma nell'Italia settentrionale la più antica poesia ebbe specialmente intento didattico. Gerardo Patecchio (Pateg) di Cremona, clie sappiamo vivo, e non più in età giovanile, nel 1228, scrisse una canzone su le Noie della vita (dirigendola al concittadino Ugo di Perso, che gli rispose con altre due canzoni sul medesimo argomento e con le stesse rime), e uno Spianamento dei proverbi di Salomone. Uguccione da Lodi è autore di due poemetti ascetici e morali (Istoria e Lo libro), che un manoscritto ci ha conservati uniti insieme, sicché furono creduti un unico poemetto; ma secondo alcuni solo uno di essi, il migliore, Lo libro, gli apparterrebbe. Anche altri tre poemetti, che certo hanno con questi affinità di sentimenti e di pensieri, si sono attribuiti a Uguccione.15 Un poemetto, o sermone, sul Vecchio e Nuovo Testamento scrisse il milanese Pietro da Barsegapò o Bescapè. Giacomino da Verona nei poemetti De Jerusalem celesti e De Babilonia civitate infernali tentò rozzamente e goffamente di rappresentare alla fantasia dei fedeli, per loro insegnamento e ammonizione, il Paradiso e l'Inferno. Anche Bonvesin da Riva milanese, il più notevole di questi rimatori, nel Libro delle Tre Scritture descrisse le pene infernali, la passione di Cristo, la gloria dei Beati. Bonvesin (autore anche di una operetta storica, De Magnàlibus, delle grandezze, Urbis Mediolani), compose molte poesie religiose e morali (contrasti fra la rosa e la viola, la Vergine e Satana, gennaio e gli altri mesi, ecc.) e un curioso poemetto su le cinquanta Cortesie da desco, sul modo di comportarsi a mensa.
   Nell'Umbria principalmente si svolse la poesia religiosa. Di San Francesco d'Assisi (1182-1226), il santo innamorato di Dio e della natura, ci è stato tramandato il Cantico delle Creature, riboccante di mistico amore, di tenerezza per il creatore e per la creatura, per tutto quanto è opera e volere di Dio.16 Nel 1260, per la predicazione dell'eremita Ranieri Fasani, cominciarono le jyrocessioni dei Disciplinati, che vagavano per città e per campagne flagellandosi con le discipline e cantando le lodi del Signore. Questi 'canti, ingenua ma efficace manifestazione del sentimento religioso popolare, furono detti laude, ed ebber da prima forma lirica, ma acquistarono poi a poco a poco forma drammatica, pigliando, se non la materia, clie forse tolsero direttamente dai testi della liturgia, incitamento e modello dai