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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   PERIODO DELLE ORIGINI
   drammi liturgici latini: dall'Umbria poi passarono le laude drammatiche nei paesi vicini. Il maggior rappresentante della poesia religiosa umbra è Ser Iacopo Benedetti da Todi, o, com'è comunemente chiamato, Iacopone da Todi (1230?-1306). w Si narra che si desse tutto alla religione, dopo che in una festa la moglie sua, giovine, buona e bella, sprofondando il palco della sala ove si ballava, si ferì mortalmente, e, trasportata, a casa moribonda, non potè nascondere al marito un aspro cilizio, che sotto le splendide vesti le lacerava le carni. Donate ai poveri le sue ricchezze, si coprì di straccile per amor di umiltà e brama di penitenza si condannò ai più duri patimenti, e s'indusse (così la leggenda) ai più strani e pazzi atti, come il mostrarsi in pubblico con un basto d'asino sulle spalle e un morso in bocca, ed altri simili, onde gli traeva dietro la folla gridandogli per dileggio: Iacopone, Iacopone! ed ei s'allietava degli scherni e degli oltraggi. Fiero avversario di Bonifazio VIII, fu da questo fatto chiudere in prigione e vi rimase a lungo, finché non lo liberò Benedetto XI. Di lui ci restano molte laude, alcune specialmente pieno di schietto fervore religioso e di forza: e di una grande efficacia sono alle volte le poesie, satiriche di lui contro Bonifazio Vili e contro i frati corrotti.
   Gran parte della poesia umbra rivela ed esprime schiettamente i sentimenti del popolo. Nonostante l'intendimento letterario, in genere è popolareggiante la ricordata poesia didattica e narrativa dell'Italia superiore; come pure la raccolta di rime di un anonimo genovese dell'età di Dante. Anche fra le poesie della Scuola Siciliana, di cui ora diremo, alcune se ne trovano di tono popolare, composte da Giacomino Pugliese, da Rinaldo d'Aquino e da altri rimatori meridionali e toscani (por es. una canzonetta a dialogo, fresca e gaia, di Ciacco dell'Anguillaia, che forse potrebbe essere il Ciacco dantesco). Ma ci restano inoltre vari documenti d'una poesia veramente popolare: politica, religiosa e amatoria. E assai notevole il Lamento della sposa padovana per la lontananza del marito crociato; ed un tema favorito della poesia del popolo svolge il celebre Contrasto di Cielo dal Camo o d'Alcamo.18 Su la natura però e l'antichità di esso, e sul nome dell'autore (per molto tempo si scrisse Giulio d'Alcamo), si fecero infinite dispute. Quanto all'antichità del Contrasto, sebbene alcuni eruditi siciliani abbian cercato con vari argomenti di riportarlo molto più