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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   1 fj PERIODO DELLE ORIGINI
   
   tenne Dante stesso, che adoperò appunto tale denominazione a significare questa nuova maniera poetica [Purg. XXIV, 57), si ricongiunge col Guinizelli, e muove dalla dottrina di lui intorno all'amore considerato come il sentimento proprio delle anime l gentili. 24 Un certo comune convenzionalismo anche di questa 'Scuola, che s'inizia rigogliosa nell'ultimo ventennio del Duecento e dura sin verso la metà del secolo successivo, non isfi-gura però e non cela l'indole e i sentimenti individuali dei poeti che vi appartengono : Guido Cavalcanti, l'Alighieri, Lapo Gianni, Gianni Alfani, Dino Frescobaldi, Cino da Pistoia, ecc.; nelle cui rime con la sottigliezza e alcunché di artificioso, procedenti dall'elemento filosofico scolastico, si unisce la sincerità degli affetti, una purissima idealità, leggiadria schietta e squisita di stile. I più famosi poeti dello stil nuovo sono Dante, delle cui liriche parleremo nel capitolo seguente, Guido Cavalcanti e Cino da Pistoia. Guido Cavalcanti, che lasciò due canzoni, in una delle quali espose dottrinalmente la natura d'amore, e sonetti e ballate eleganti, nacque a mezzo il sec. XIII: nelle divisioni di Firenze fra Bianchi e Neri fu uno dei capi di parte Bianca, onde quando si esiliarono i più accesi delle due fazioni, nel giugno del 1300, fu confinato a Sarzana; di dove ben presto ritornò a Firenze, ma, ammalato e rifinito, per morirvi nell'agosto del medesimo anno. Da Sarzana forse scrisse quella mesta e dolcissima ballata Perch'io no spero eli tornar giammai, che è delle cose più belle e care della nostra antica poesia. Dante nella Vita Nuova (cap. Ili) lo chiamò primo dei suoi amici, e accennò a lui, come ognuno ricorda, nel canto X dell' Inferno, e sentenziò nell'XI del Purgatorio che egli avesse tolto al Guinizelli « la gloria della lingua ».
   Cino o Guittoncino dei Sinibuldi o Sigisbuldi di Pistoia (morto Su' primi del 1337), dotto giureconsulto e ammirato professore di leggi in varie città, ostilissimo come Dante alla potestà temporale della Chiesa, ci ha lasciato un copioso canzoniere. Cino fu lodato dall'Alighieri nel De Vulgari Eloquentia: lo ebbe in pregio e lo imitò il Petrarca, che in morte di lui scrisse il sonetto: Piangete, donne, e con voi pianga Amore.25
   Contemporaneamente alla, lirica dello stil nuovo fu coltivata in Toscana la poesia satirica e giocosa, 26 Già del Guinizelli abbiamo due sonetti di tal genere, e se ne trovano pure esempi tra le rime di Dante, del Cavalcanti e di altri dello stil nuovo;