1 fj PERIODO DELLE ORIGINI
alla lirica dello stil nuovo segue la squisita elegia psicologica del Petrarca: la novella, nuda e scarna, riappare bellissima e in magnifica veste nel Decameron del Boccaccio: la poesia giocosa sarà continuata nei secoli XIV e XV, e da Francesco Borni nel Cinquecento: anche la poesia narrativa riprenderanno poeti eccellenti come il Pulci, il Boiardo e l'Ariosto, e con l'Orlando Furioso l'epopea romanzesca toccherà il xiiù alto grado di artistica perfezione.
1 Vedi E. Gorra, Lingue neolatine, Milano, 1894; Pio Rajna, Le origini della lingua italiana, nella raccolta di conferenze su La vita italiana (Gli albori della vita italiana, Milano, 1891); del medesimo la notizia su VOrigine della lingua italiana nel 1° volume del Manuale della letterat. ital., di A. D'Ancona e 0. Bacci e, novamente riveduta, in D'Ancona e Bacci, Prospetto storico della letterat. ital., Firenze, 1912; L. Morandi, Origine della lingua italiana, 7a ediz., Città di Castello, 1897.
Quanto al ladino, « spetta a G. I. Ascoli il merito di avere, con un libro anche altrimenti glorioso, rivelata e ricostrutta per la scienza l'unità linguistica dei ladini », come ricorda C. Salvioni ; il quale però dimostra « che essi ladini hanno con noi, per il fatto della loro lingua, rapporti assai più intimi che non con qualsiasi altra unità romanza; che la loro favella è strettamente affine alla nostra ». Vedi nei Renàio, del R. Istituto Lombardo di scienze e lettere, serie II, voi. L, fase. I, Ladinia e Italia, discorso inaugurale letto nèll'adunanza solenne dell'11 gennaio 1917 da Carlo Salvioni; e vedi pure su questo importante studio lo scritto di E. G. Parodi nel Marzocco del 12 agosto 1917.
2 Rajna, Le origini ecc., voi. cit., pp. 362-364.
3 Vedi Rassegna bibliografica della letteratura italiana, XX (1912), p. 334.
4 E. G. Parodi, L'eredità romana e l'alba della nostra poesia, negli Atti della R. Accad. della Crusca, 1911-12, e nel voi. Poesia e storia nella Divina Commedia, Napoli, 1921. Che cosa avevamo noi (dice il Parodi) da contrapporre alla genialità francese ? Scienze che risorgono, la medicina e il diritto. Irnerio è il simbolo « dello spirito romano, giuridico-sociale, che risorge e trionfa ». GÌ' italiani erano « anime di giuristi, di borghesi, grandi anime al loro modo senza dubbio, ma non anime di poeti ! ». In fine in Sicilia risuona, se non proprio la voce della poesia, quella dell'arte, per imitazione: il primo tentativo d'imitare una poesia d'arte viene dalla corte, dall'aristocrazia, dal vecchio Impero; ma doveva aver compimento tra la nuova, borghese democrazia. A Bologna compare il Guinizelli, primo che dell'arte fece anche poesia; e dopo questo grande precursore troviamo i grandissimi continuatori ed interpreti in Toscana e soprattutto a Firenze. Vedi anche F. Novati, Le Origini, continuate e compiute da A. Monteverdi (Stor. letter. d'Italia ecc.), Milano, F. Vallardi, 1926; prefaz. del Monteverdi, pp. xv-xvii. Cfr. V. Cian, Risorgimenti e rinascimenti nella storia d'Italia, nella Nuova Antologia del