DANTE ALIGHIERI
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cantano altamente e idealmente d'amore; altre sono filosofico-allegoriehe, celebrano anch'esse una donna, ma questa donna è la filosofìa, o sono puramente filosofiche e dottrinali; altre trattano argomenti vari. Fra lo poesie amorose si distinguono da tutte le altre, per caratteri affatto differenti, quelle dirette ad una donna dura e spietata (indarno molti si sono affaticati a scoprire chi ella fosse), cui il poeta dà il nome di pietra: esse rappresentano e sfogano una passione impetuosa e violenta. Notevole fra le poesie varie una tenzone in sonetti fra Dante e Forese Donati. 28
Nella Vita Nuova 29 Dante raccolse varie poesie amorose, col-legandole col racconto dei fatti che. diedero ad esse occasione e commentandole, facendo cioè un'analisi, una divisione delle diverse parti di ciascuna. La Vita Nuova, secondo i più, fu composta nel 1292-03. E che significa il titolo Vita Nuova ? 0 vita giovanile, che nuovo in Dante ed in altri trecentisti si trova non di rado in questo senso; o, men probabilmente, quel titolo significa il rinnovamento, la rigenerazione prodotta nell'animo del poeta dall'amore per Beatrice.
Ecco in breve il semplice racconto di questa celebre operetta, intima storia di puri e gentilissimi affetti, tutta compenetrata di quella mistica idealità che è il carattere proprio della poesia del dolce stile. Dante su la fine del nono anno vede per la prima volta Beatrice, che era « quasi dal principio del suo anno nono »: e d'allora innanzi amore signoreggia l'anima sua. Nove anni dopo, incontrandolo, Beatrice per la sua ineffabile cortesia lo saluta, e tanta dolcezza egli ne prova che si parte dalle genti come inebriato: in un soave sonno gli appare una visione, su cui scrive un sonetto, che indirizza a « tutti i fedeli d'amore », perché lo giudichino. Fra coloro che risposero fu Guido Cavalcanti, « e questo fue quasi lo principio de l'amistà » fra lui e Dante. Per celare l'amor suo questi pensa di fare schermo della verità l'una dopo l'altra due altre donne, fingendo che queste ne sieno l'oggetto: ma Beatrice gli nega il dolcissimo saluto. Privo di questo in cui stava tutta la sua beatitudine, turbato e addolorato, Dante risolve di porre la sua beatitudine in ciò che non gli può venir meno, nelle lodi della sua donna, di prendere per materia del suo parlare « sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima ». Allora con spontanea, fervida ispirazione (la sua lingua « parlò quasi come per sé stessa mossa »)