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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   \ nella 2» metà del sec. xix e nel princ. del xx 269
   brioso scrittore, mise in luce nel 1877 un volumetto di versi, Postuma, attribuendoli a un giovine poeta, Lorenzo Stecchetti, morto tisico nel fior degli anni. Anche questa invenzione, il pietoso romanzetto dello Stecchetti, certo giovò su le prime alla straordinaria diffusione e al grand'effetto dei Postuma; che, quando ne fu conosciuto il vero autore, lo resero d'un tratto famoso, ma esponendolo anche a severi giudizi per il suo sbrigliato verismo, non scevro d'imitazioni dallo Heine e più dal Baudelaire e da altri poeti francesi. Allora contro i suoi censori e per il verismo il G-uerrini si diede a battagliare in prose e in versi (Polemica e Nova Polemica), che pure levarono assai rumore. Quietatesi le polemiche, cessato il chiasso attorno al verismo, il Guerrini tornò al suo tranquillo lavoro di erudito, e, meno alcune poesie di argomento politico, scrisse solo per ispasso versi giocosi, non senza trivialità.
   Verista più temperato e più sincero, Vittorio Betteloni di Verona (1840-1910), figlio di Cesare pijre buon poeta, non gode mai la popolarità del Guerrini; ma vi sono poesie spigliate e graziose nelle sue varie raccolte: In Primavera, Nuovi versi (che meritarono l'onore di una prefazione del Carducci), Racconti poetici, Crisantemi. Il Betteloni ha pubblicato anche eccellenti traduzioni: dell'Arminio e Dorotea del Goethe in esametri, in versi sciolti dell'Ahasvero in Boma dello Hamerling, del Don Giovanni del Byron in ottave. 29
   Giovanni Marradi livornese (1852-1922), piace anche oggi assai, e un tempo fu il prediletto fra i giovani poeti per la spontaneità, il colorito, l'armonia dei suoi versi. 30 II Carducci, pur notando, nel 1886, che questi qualche volta suonano soltanto e suonan troppo, lodava « la piena intonazione di canto » che lia il Marradi, « l'inspirazione della melodia », « la fervida prontezza delle impressioni ». 31
   Guido Mazzoni nato a Firenze nel 1859, professore di letteratura italiana nella Università di questa città, senatore del Regno, critico dotto ed elegante, è pure un buon artista del verso; e specialmente dagli affetti familiari seppe trarre felice ispirazione. 32
   Severino Ferrari (1856-1905), nato all'Alberino nel Bolognese, discepolo prediletto, collaboratore e collega del Carducci, ingentilì e avvivò l'erudizione col sentimento dell'arte; e tra gli antichi libri e i codici educò la sua poesia, addestrandola a quella