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la lktteratltra italiana
dell'età (era nato a Torino nel 1883): e certo sono assai originali e attraenti per la malinconica ironia e per l'arte apparentemente negletta, eppure spesso fine e felicemente espressiva. 48
Non poche le poetesse dell'Ottocento. Nella prima metà del secolo è specialmente meritevole di ricordo, per la mesta soavità del sentimento e la tersa fluidità dello stile, Giuseppina Tur-risi Colonna di Palermo (1822-1848), spentasi nel fiore della giovinezza, da pochi mesi sposa al letterato e poeta Giovanni De Spuches. Altre appartengono all'età di cui ora ci occupiamo. ¦Alinda Bonacci Brunamonti di Perugia (1841-1903) significò con classica compostezza i delicati e nobili suoi affetti e le meditazioni della niente cólta e pensosa. Nell'arte sua, pur sincera e originale, si avverte segnatamente l'efficacia di Virgilio e, tra i moderni, del Leopardi e dello Zanella; col quale la Brunamonti ha qualche affinità e somiglianza. 49 Temperamento poetico e artistico affatto diverso rivela Vittoria Aganoor Pompilj, nata a Padova nel 1855 di madre veneziana e di padre armeno, morta a Roma nel 1910: nelle sue due raccolte di poesie, Leggenda eterna e Nuove liriche, c'è sentimento ardente, spesso dominato dal dolore e dalla tristezza, snellezza e rapidità di stile e varietà e ricchezza di armonie. 60
Ada Negri, nata a Lodi nel 1870, giovinetta maestra di villaggio potè per singolare fortuna farsi conoscere come poetessa, e col primo libro di versi, Fatalità, pubblicato nel 1892 dal Tre-ves, si conquistò d'un tratto una gran fama, che seppe mantener viva con i volumi successivi: Tempeste, Maternità, Dal profondo, Esilio, Il libro di Mara, pieno di passione e di dolore, I canti dell'isola (Capri), dov'è tanto volo della fantasia e impeto e ardore. Ada Negri in una forma, in cui talvolta (specialmente nelle poesie più giovanili) fa difetto l'elaborazione artistica, ma spontanea e calda, riversa, direi, tutta l'anima sua riboccante di umana pietà, di amori e sdegni, d'impeti e di malinconie. Appassionata sincerità è pure nelle sue novelle e in un attraente, bellissimo racconto autobiografico: Stella mattutina. 61
La poesia dialettale ha avuto molta fortuna con i sonetti in vernacolo pisano, amenissimi, arguti e talvolta anche commoventi, di Neri Tanfucio, cioè Renato Fucini52 (nato nel 1843 a Monterotondo marittimo in provincia di Grosseto, morto nel 1921), che rammenteremo ancora; con le poesie in romanesco di Cesare Pascarella, nato nel 1858 a Roma, il quale ha