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la lktteratltra italiana
realismo e affinando l'arte, compose Profumo (1890) e II marchese di Boecaverdina (1901); e fu autore fecondo e apprezzato di novelle, di racconti e fiabe bellissime per ragazzi, di opere drammatiche, ecc. 67
Dalla vita siciliana il Verga trasse la materia, come per i romanzi indicati, così anche per le sue novelle Vita dei campi (1880), Novelle rusticane (1883). Ad una di quelle che producono più forte e più profonda impressione, Cavalleria rusticana, l'autore, il quale scrisse anche brevi potenti drammi e bozzetti scenici, con fortuna grande diede forma di un rapido dramma, onde fu poi tratto il libretto dell'opera popolarissima del Mascagni. Anche dalla vita di Milano, dove visse a lungo, il Verga prese argomento ad altre novelle (Per le vie) (1883). Ma soprattutto per I Malavoglia e per Mastro Don Gesualdo egli è uno dei maggiori romanzieri, dei più insigni scrittori della moderna letteratura italiana. 68
Con la ostentazione del verismo più crudo e più audace cominciò Alfredo Oriani di Faenza (1852-1909); e forse per colpa di quei suoi strani e infelici romanzi, ove pur balenava l'ingegno, stentò ad acquistarsi la fama, che altri poi molto più pregevoli gli avrebbero dovuto meritare, e che veramente solo dopo la morte di lui venne a onorare il suo nome. Mente libera e robusta, con tendenze e attitudini filosofiche, 1' Oriani compose anche opere storiche e politiche, oggi molto apprezzate e ammirate, calde ed eloquenti (La lotta politica in Italia [1889]; La rivolta ideale [1908], ecc.). Alcuni suoi romanzi di assai valore uscirono dal 1894 in avanti: Gelosia, La disfatta, Vortice, Olocausto; nel 1902 La bicicletta, dove sono alcune delle sue migliori novelle. Il romanzo La disfatta è, dice il Croce, « forse il più ricco d'idee che abbia la contemporanea letteratura italiana», ma «nel suo insieme non è un perfetto organismo artistico; né ha la fusione, la compattezza, la solidità di altri romanzi e di alcune novello dell'Oriani » : altri lo giudica il capolavoro di questo scrittore. 69
Mentre il verismo trionfava, Matilde Serao (nata di madre greca e di padre napoletano a Patrasso nel 1856, morta a Napoli nel 1927), faceva le prime prove: nel 1881 pubblicava Cuore infermo, nel 1883 Fantasia, in cui l'arte della scrittrice appare assai progredita. A questi romanzi la Serao, con le sue doti di prontezza e facilità straordinaria nella osservazione e