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la lktteratltra italiana
Dopo il Tiraboschi, così ricco e sicuro nella erudizione biografica e bibliografica, il francese Ginguené e il Sismondi ginevrino, trattando in due opere scritte in francese della letteratura nostra,80 cercarono di esaminarla con criteri filosofici ed estetici, di mostrarne il valore morale ed artistico. Paolo Emiliani Giudici siciliano (1812-1872), proponendosi ad esempio l'opera critica del Foscolo, e con nobile intento patriottico, scrisse una Storia della letteratura italiana un tempo assai lodata. Le Lesioni del Settembrini si leggono assai volentieri: sono piene di vivacità e di fuoco, come opera d'arte rimarranno; ma come opera storica, sebbene non vi manchino osservazioni giuste ed acute, si debbono giudicare di scarso valore e dettate, secondo certi preconcetti dell'autore, con poca serenità e sicurezza di critica. 81 Grande importanza ha la Storia della letteratura italiana di Francesco De Sanctis di Morra Irpino (1817-1883), patriotta, professore dell' Università di Napoli, più volte ministro della Pubblica Istruzione; innovatore sommo nella critica estetica e psicologica.
La critica del De Sanctis intende a penetrare nelle opere letterarie, considerate in sé stesse e nel tempo che le produsse, l'intimo spirito, a scoprirne il segreto dell'arte, a determinarne il carattere e il valore; ed è mirabile pei1 finezza e profondità di analisi e di giudizio, per il sentimento dell'arte, per la potenza con cui eccita e avvince l'attenzione del lettore. « Nessuno ebbe mai al pari di lui, scrive il Villari, il dono singolare di sapere, contemplando un'opera d'arte, vederne subito il pensiero animatore, il valore reale; decomporla ne' suoi elementi, per ricomporla con grande eloquenza e con t'orza d'immaginazione ad un tempo ».83 Molti degli autori nostri più grandi il De Sanctis ha messo in più viva e piena luce con i suoi Saggi critici. Quelli di argomento dantesco, su Francesca, Farinata, Pier della Vigna, il Conte Ugolino, godono di una meritata celebrità: eccellente è il saggio, pubblicato in un libro a parte, sul Petrarca; pure notevolissimi altri sul Guicciardini, sul Parini, sul Foscolo e segnatamente attorno all'opera del Manzoni e del Leopardi, studiata dal De Sanctis con particolare amore. La Storia della letteratura italiana, alla quale questi s'era venuto preparando con tante letture e meditazioni, benché certo ora ci appaia in qualche parte inesatta e manchevole, nulla tuttavia ha perduto del suo altissimo valore se ricerchiamo l'espo-