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Storia della Letteratura Italiana

Giovanni Antonio Venturi
Sansoni Editore Firenze, 1929, pagine 327

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   la lktteratltra italiana
   letteratura popolare. Si aggiungano il libro su Federico Gonfalonieri, quello su Scipione Piattoli e la Polonia, e altri parecchi volumi di studi storici e letterari: Memorie e documenti di storia italiana dei secoli XVIII e XIX, Bicordi storici del Risorgimento italiano, Viaggiatori e avventurieri, ecc. ; il commento alla Vita Nuova; le pubblicazioni di antichi testi; del Viaggio in Italia del Montaigne; del Carteggio di Michele Amari, ecc. 11 D'Ancona è pur benemerito per aver indicato e promosso ricerche e pubblicazioni, per aver fondata e per molti anni diretta zelantemente la Rassegna bibliografica della letteratura italiana, per aver compilato con Orazio Bacci il notissimo Manuale della letteratura italiana, ecc.
   La critica del D'Ancona, ricca e precisa nella erudizione e guidata da un gran buon senso, è giunta spesso in gravi ed ardue questioni a risultati sicuri e definitivi, sempre ha portato un contributo considerevole di fatti ben accertati e di osservazioni serene e sagaci. 87
   Diresse insieme col D'Ancona la raccolta de' Canti e racconti del popolo italiano,88 e con lui procurò la stampa delle Antiche rime volgari del famoso Cod. Vatic. 3793, Domenico Compa-retti, nato a Roma nel 1835, morto nel 1927. Era un modesto farmacista e si fece un gran dotto e diventò, giovanissimo, professore di letteratura greca nell'Università di Pisa (1859), poi nell'Istituto di Studi Superiori di Firenze: fu senatore, e appartenne a molte illustri accademie italiane ed estere. La sua mente vigorosa ed alta, forte di una vastissima e profonda dottrina, ha dato, anche fuori del suo più proprio campo degli studi di greco e di archeologia, frutti copiosi e splendidi. E molto importante la memoria, negli atti dell' Accademia dei Lincei: Il « Kalevala » o la poesia tradizionale dei Finni, studio storico-critico sulle orìgini delle grandi epopee nazionali (1891): il Virgilio nel Medio Evo (la ediz. 1872), l'opera sua più celebre, è un gran vanto dei moderni studi critici italiani. 89
   Bonaventura Zumbini (1836-1916) di Pietrafitta (Cosenza) tenne dal 1878 al 1902 la cattedra di letteratura italiana nell'Università di Napoli; su la qual cattedra gli successe Francesco Torraca: fu senatore del Regno. Nel 1868 uno scritto di lui su le Lezioni del Settembrini fu messo in vista e discusso dal De Sanctis:90 riapparve nel 1876, con altri studi molto notevoli di letteratura straniera e italiana, in un volume di Saggi