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la lktteratltra italiana
l'osso soltanto accennare all'opera eccelsa nella glottologia di Graziadio Isaia Ascoli, 99 nato a Gorizia nel 1829 e morto nel 1907 a Milano, dove per molti anni insegnò storia comparata delle lingue classiche e neolatine nell'Accademia scientifico-letteraria. Celebre in Italia e fuori, egli fu una delle più splendide glorie delle Università e degli studi nostri. Dopo aver già dato altre prove del suo fortissimo ingegno e della straordinaria e vastissima dottrina linguistica, nel 1870 l'Ascoli cominciò a stampare lo ammirabili Lezioni di fonologia comparata del sanscrito, del greco e del latino, delle quali disgraziatamente non compì la pubblicazione, e nel 1873 fondò l'Archivio glottologico italiano. N'è famoso il proemio, ove sottopose ad una profonda critica la teoria del Manzoni su la lingua italiana.100 Neil'Archivio egli pubblicò gl'importantissimi Saggi ladini ed altri ottimi lavori, e ne accolse di altri valenti glottologi con scelta oculata e severa, dando sicuro avviamento, impulso vigoroso e grande incremento agli studi della scienza del linguaggio in Italia, e segnatamente, insieme con Giovanni Flechia e Adolfo Mussafia, a quelli di dialettologia italiana oggi fiorenti.
Gli studi della filosofia, ai quali attendono ora uomini di egregio ingegno in ogni parte d'Italia, nel mezzogiorno trovarono un tempo i più fervidi cultori, da Pasquale Galluppi di Tropea in Calabria (1770-1846), elio scrisse opere molto notevoli e fece conoscere in Italia le dottrine del Kant, ai numerosi seguaci e interpreti dello Hegel, come Bertrando Spaventa dell'Abruzzo (1817-1853), a Francesco Fiorentino (1834-1884), benemerito specialmente per avere indagato e illustrato il pensiero filosofico del nostro Rinascimento, ecc. Ma non possiamo nò dobbiamo occuparci se non delle opere filosofiche che abbiano attinenza con la letteratura, o che sieno notevoli per il valore letterario. Terenzio Mamiani di Pesaro (1799-1885) esule dopo il '31, nel '48 ministro (li Pio IX, poi deputato nel Parlamento subalpino, ministro della Pubblica Istruzione nel primo ministero italiano (1860), senatore, ecc., è nelle opere filosofiche e varie prosatore puro ed ornato;101 com'è anche autore di eleganti Idilli, e d'Inni Sacri (su la vita di alcuni santi) in bellissimi versi sciolti. Nei libri di Augusto Conti, di San Miniato al Tedesco (1822-1905), si ammira « l'eleganza del gusto toscano, che gli ha fatto scrivere, a giudizio del Barzellotti, parecchie tra le più belle pagine della nostra prosa filosofica», 103 Aristide Gabelli di Belluno (1830-1891)