nella 2a metà del sec. xix e nel pkìnc. del xx 301
Stroncature: dopo la sua conversione alla fede e al cattolicismo pubblicò (1921) una fervida Storia di. Cristo, divulgatissima.
Molti studi e monografìe vengono pubblicati nelle riviste: molti volumi sono composti di articoli di riviste e di giornali, strumenti validissimi ormai da un pezzo per la diffusione della cultura. Abbiamo un discreto numero di riviste, dalla Nuova Antologia, la più conosciuta e più antica, al Pègaso, rassegna di lettere e arti, fondata nel 1929 e diretta da Ugo Ojetti. Di periodici letterari settimanali meritamente apprezzato è II Marzocco di Firenze; ora assai diffusa L'Italia letteraria di Roma, che continua La fiera letteraria di Milano. Si è testé ricordata La Critica, rivista di letteratura, storia e filosofìa: con essa notiamo La Cultura, fondata dal Bonghi, rinnovata dal De Lol-lis, ora diretta da Ferdinando Neri ; e Leonardo, rassegna della cultura italiana, diretta da Luigi Russo. Vi sono speciali riviste per la filosofia, la filologia classica, ecc.: por la storia, l'antico e glorioso Archivio Storico Italiano, altri Archivi Storici regionali, la Rivista storica italiana, la Nuova rivista storica, la Rassegna storica del Risorgimento, Il Risorgimento italiano, ecc. : per le arti, L'Arte, rivista di storia dell'arte medioevale e moderna, diretta da Adolfo Venturi di Modena (n. nel 1856), uno dei più chiari cultori della storia dell'arte, di cui è professore nella Università di Roma; Dedalo, rassegna d'arte diretta da Ugo Ojetti; ecc. Col Giornale Storico della letteratura italiana (del quale già abbiamo parlato), diretto da Vittorio Cian, indichiamo La Rassegna, diretta da Achille Pellizzari (continua la Rassegna bibliografica della letteratura italiana fondata dal D'Ancona), l'ir-chivum Romanicum, diretto da Giulio Bertoni, gli Studi medievali, diretti da Vincenzo Crescini, F. Ermini e altri ; gli ottimi Studi danteschi diretti da Michele Barbi; i quali nella parte bibliografica sostituiscono in qualche modo il Bullettino della Società Dantesca Italiana, che, come dissi nel cenno sul Parodi, dopo la morte di questo non è stato più pubblicato, ed è vivamente rimpianto da tutti gli studiosi di Dante. Così è pure rimpianto il Giornale Dantesco, che dopo trent'anni di vita ha con l'ultimo fascicolo del 1927 cessata la pubblicazione. Riviste bibliografi-che generali, utili ad ogni persona cólta, sono I libri del giorno (edit. Treves) e L'Italia che scrive (edit. Formìggini).