NELLA 2» METÀ DEL SEC. XIX E NEL PbINC. DEL XX 307
è la sola verità, che la morale è una menzogna, che il dominio è l'unica legge, che, avvicinandosi alla belva, l'uomo supera l'uomo, s'accosta al superuomo, realizza l'eroe ». G. D'Annunzio cit., p. 70.
43 Vedi E. Romagnoli, Le Canzoni della gesta d' Oltremare, nella. Nuova Antologia del 1° marzo 1912.
44 Altre ve ne sono nel libro II delle Laudi, nel quale è pure ripubblicata La notte di Caprera.
45 L'accorto editore del D'Annunzio, il Treves, ne pubblicò nel 1906 un volume di Prose scelte, ove, egli dice, it gli animi casti, i quali si astennero dall'accostarsi alle creature del romanziere per timore della perigliosa materia in cui furono foggiate, troveranno raccolto il fiore più salubre e più puro ».
Il Croce, il quale sostiene che « il contenuto psichico del D'Annunzio » « non è, a parlare propriamente, immorale » (op. cit., voi. IV, p. 46), fa pure queste considerazioni, che è opportuno riferire. Si suol affermare, egli scrive, che artisti come il D'Annunzio «sono espressione di tempi di decadenza; ma bisognerebbe dire invece, con maggiore esattezza, ohe, quando essi sorgono, qualcosa, in qualche animo, deve essere decaduto»; e dimostra che, se il secolo XIX non è stato di decadenza, né di decadenza la sua fine, « molte cose sono decadute lungo esso, e molte anime sono rimaste perciò come vuote di ogni contenuto ». « Un vento freddo di cinismo e di brutalità ha soffiato sul nostro mondo », e molti non vi han saputo resistere, e si sono chiusi nell'egoismo e nell'epicureismo, foggiandosi la vita artificiosamente a proprio arbitrio, « ricercando nel fondo del proprio essere una sorgente perenne di dilettazioni ». Il D'Annunzio « è la principale incarnazione in Italia, e forse anche fuori d'Italia, di questo stato di spirito, il più magnifico rappresentante di animi così conformati o difformati, i cui precedenti ed affini sono apparsi specialmente in Francia» (p. 11 e segg.). Vedi pure Borgese, G. D'Annunzio cit., p. 159 e segg. Ma oggi il D'Annunzio, uomo e scrittore, ci appare in ben altra luce.
46 Vedi II poeta dell'umana tragedia (Scritti inediti su l'opera di G. A. Cesareo), Girgenti, 1922; L. Tonelli, La poesia di G. A. Cesareo, nella Rivista d'Italia del marzo 1927; ecc.
47 Vedi Poeti d'oggi, antologia compilata da G. Papini e P. Pancrazi, con notizie biografiche e bibliografiche, Firenze, Vallecchi (e su questo volume G. Prezzolini nella Riv. d'Italia del 15 giugno 1920); R. Serra, Le Lettere cit., cap. Ili; F. Flora, Dal Romanticismo al Futurismo, nuova ediz. con aggiunte, Milano, 1925; E. Saya, La letterat. ital. dal 1870 ad oggi, Firenze, 1928; ecc.
48 Vedi G. Lazzeri, La poesia di G. Gozzano nella Rassegna Nazionale del 1° luglio 1917; F. Biondolillo, La poesia di G. G., Catania, .1926; P. Nardi, Novecentismo, Milano, 1926; ecc.
49 Vedi G. Urbini, Alinda Bonacci Brunamonti, nella Nuova Antologia del 1° marzo 1903.
50 Poesie di Vittoria Aganoor, a cura e con introduzione di L. Grilli, Firenze, 1912; G. Urbini, Vittoria Agamor Pompilj, nella Nuova Antologia del 1° ottobre 1908; B. Croce, V. Aganoor, op. cit., voi. II.
51 Vedi B. Croce, Ada Negri, op. cit., voi. II; M. Scherillo, Ada Negri nella Nuova Antologia del 16 settembre 1927; ecc.
62 Vedi G. Biagi, Da Neri Tanfucio a Renato Fucini, nella Lettura, ago- ¦ sto 1910.